La recente cancellazione della serie The Acolyte ha colto di sorpresa molti fan dell’universo di Star Wars. Questo show, caratterizzato da una storia intrigante ambientata durante gli ultimi giorni dell’era dell’Alta Repubblica, ha sollevato non poche polemiche e, dopo una breve corsa su Disney+, ha subito una brusca interruzione. Alan Bergman, co-presidente di Disney, ha fornito chiarimenti sugli eventi che hanno portato a questa decisione.
La cancellazione di The Acolyte: motivi e tempistiche
La decisione di annullare The Acolyte, un progetto ambizioso ambientato nell’universo di Star Wars, è arrivata in seguito a una serie di fattori critici. La serie, uscita con il finale a luglio 2023, ha visto la luce solo per un breve periodo prima di essere cancellata nel mese di agosto dello stesso anno. La reazione del pubblico e i feedback ricevuti hanno giocato un ruolo fondamentale in questa scelta.
Molti membri del cast avevano condiviso le loro esperienze nel confrontarsi con un fandom che, a volte, si era dimostrato ostile e pieno di pregiudizi. In particolare, l’attrice Amandla Stenberg ha discusso apertamente dell’atteggiamento tossico presente nel fandom di Star Wars, evidenziando le problematiche legate a razzismo e atteggiamenti discriminatori. Quattro mesi dopo la cancellazione, Alan Bergman ha rilasciato alcune dichiarazioni, affermando che le ragioni principali si riconducono ai costi elevati e a un’affluenza non all’altezza delle aspettative.
La trama e il cast di The Acolyte
The Acolyte si distingue per il suo ambiente avvincente, immerso nei misteri dell’era dell’Alta Repubblica, una fase in cui i Jedi godevano di grande potere e influenza. La narrazione seguiva le vicissitudini di una ex Padawan, interpretata da Amandla Stenberg, che si unisce al suo Maestro Jedi per indagare su una serie di omicidi inquietanti. Man mano che la storia si sviluppa, i protagonisti si trovano di fronte forze oscure, ben più temibili del previsto.
Oltre a Stenberg, il cast si arricchiva della presenza di talenti come Lee Jung-jae e Joonas Suotamo. Diverse altre star dell’industria cinematografica hanno dato vita ai personaggi della serie, tra cui Carrie-Anne Moss e Dafne Keen. La scelta di un cast diversificato ha attirato molte attenzioni, generando però anche critiche alimentate dall’idea del cosiddetto “politically correct”.
Accoglienza critica e numeri di ascolto
Il responso da parte della critica è stato in parte tiepido, pur riconoscendo il tentativo della produzione di avviare un rinnovamento nell’universo di Star Wars. Tuttavia, una parte significativa del pubblico ha contestato la scelta della protagonista, contribuendo a un’ondata di commenti negativi, in particolare sui social media. Su Rotten Tomatoes, il punteggio dei critici si è attestato su un discreto 78%, ma il pubblico ha assegnato solo il 18%, creando una scomoda disparità.
Le visualizzazioni iniziali avevano mostrato un buon debutto, con 4,8 milioni di visualizzazioni nel primo giorno, ma questa cifra è rapidamente scesa, fino a un finale che ha registrato solo 335 milioni di minuti di visione, il risultato più basso per una serie di Star Wars. I risultati hanno evidenziato l’incapacità della serie di attrarre un pubblico sufficientemente vasto per giustificare i costi di produzione.
Il futuro di Star Wars in tv
Il co-presidente Alan Bergman ha accennato ai piani futuri riguardanti l’universo di Star Wars nel panorama televisivo. Sottolineando l’andamento positivo di Skeleton Crew, ha affermato che le recensioni sono state molto buone. La seconda stagione di Andor, prevista per il 25 aprile 2024, ha ottenuto elogi simili, mentre sono in fase di sviluppo ulteriori progetti, propri di Star Wars.
In primo piano rimane anche The Mandalorian, che sta per essere adattato per il grande schermo con un film dedicato. Gli appassionati possono anticipare ancora tante avventure da esplorare nel futuro della galassia lontana lontana.