La Federcalcio italiana traccia il bilancio 2024: priorità alla qualificazione mondiale 2025

Il Consiglio federale della FIGC, guidato da Gabriele Gravina, analizza successi e sfide del calcio italiano, puntando sulla qualificazione al mondiale 2025 e su un piano strategico per la sostenibilità.
Immagine generata con AI

In un incontro fondamentale per il futuro del calcio italiano, si è svolto l’ultimo Consiglio federale dell’anno presso la FIGC. Il Presidente Gabriele Gravina ha preso in esame i successi e le sfide del 2024, ponendo particolare enfasi sulla necessità di ottenere la qualificazione al mondiale 2025. L’incontro ha visto la partecipazione di nuovi consiglieri e una rinnovata strategia per affrontare le problematiche della federazione.

Piano strategico e sostenibilità nel calcio italiano

Durante la riunione, Gravina ha illustrato i progressi nel piano strategico, confermando l’approvazione del sistema di licenze nazionali per il biennio 2025/2026. Questa decisione, presa all’unanimità, è vista come un passo cruciale per la stabilità del calcio italiano. L’obiettivo principale è quello di assicurare un equilibrio tra valore di produzione e costo del lavoro. Gravina ha messo in evidenza che il progetto Sostenabilia, lanciato per promuovere la sostenibilità, continua a ricevere consensi e a dare risultati tangibili, rendendo il sistema calcistico italiano più sicuro e solido.

Il presidente ha sottolineato come il 2024 sia stato un anno positivo dal punto di vista sportivo, pieno di successi per le squadre giovanili. La vittoria del premio Burlaz, riservato alle performance delle squadre Under 17 e 19, è un riconoscimento significativo per l’impegno nella valorizzazione dei giovani talenti. Anche se la Nazionale maggiore ha affrontato un momento difficile, l’esperienza negativa dell’eliminazione dall’Europeo estivo è stata vista come un’opportunità per una rinascita.

Un anno di tensioni ma anche di risultati

La riflessione di Gravina sui risultati ottenuti in un anno ricco di sfide è stata chiara. Malgrado le tensioni, il presidente ha fornito un voto positivo per il lavoro svolto, esprimendosi con un 8,5 per la parte sportiva e un punteggio ancor più elevato per la gestione economico-finanziaria. Un’affermazione forte che evidenzia la credibilità del calcio italiano a livello internazionale, sottolineando eventi significativi come l’assegnazione della Supercoppa a Udine e il possibile approdo della fase finale della Nations League a Torino.

Guardando al futuro, Gravina ha espresso una visione ottimista per il 2025, anno in cui la qualificazione al mondiale diventa la priorità. Ha evidenziato le competizioni in arrivo come la fase finale della Nations League e gli Europei per le squadre giovanili e femminili, con la speranza di un ulteriore impulso per il calcio in rosa, un ambito sempre più importante nel panorama calcistico.

L’appoggio a Giorgio Chiellini come futuro dirigente

Sui temi legati ai ruoli dirigenziali, Gravina ha mostrato supporto per Giorgio Chiellini, sottolineandone le qualità per diventare un efficace dirigente nel panorama calcistico. L’ex calciatore, oggi stimato nel suo nuovo ruolo, porta con sé un’esperienza internazionale e un bagaglio formativo notevole. Entrato nella commissione più significativa dell’ECA, Chiellini rappresenta un esempio di come l’esperienza sul campo possa tradursi in un’opportunità di leadership.

Gravina ha annotato come Chiellini abbia dimostrato non solo competenze, ma anche una capacità di interazione elevata. La sua figura, unita ai titoli di studio e all’esperienza accumulata, rappresenta un valore aggiunto importante per il calcio. Un futuro in cui la fusione tra conoscenze tecniche e relazionali potrebbe portare benefici all’intero sistema calcistico italiano.

Nuove regole sui prestiti e sguardo al futuro

Nel corso del Consiglio federale, è stata anche discussa l’introduzione di nuove normative FIFA riguardanti i prestiti di calciatori. Le nuove disposizioni limitano la durata di tali trasferimenti a un anno e vietano il prestito su prestito, apportando modifiche agli articoli 103 e 117 delle Norme Organizzative Interne della FIGC . Questi cambiamenti sono stati accolti come un passo necessario per rendere più trasparente e sicura la gestione dei calciatori.

La regolamentazione dei prestiti mira a prevenire pratiche discutibili e a garantire un maggiore controllo sulle operazioni di trasferimento. La FIGC si trova così a gestire un panorama calcistico in continua evoluzione, affrontando le sfide e puntando a una crescita sostenibile e lungimirante. L’anno a venire si preannuncia ricco di potenzialità, con la speranza di rafforzare la solidità del calcio italiano nel contesto internazionale.

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