Il dibattito sui Bonus Sanità proposti dalla giunta regionale di Alessandra Todde continua a sollevare interrogativi e controversie. A ricevere un finanziamento di dieci milioni di euro, per lo più derivanti da fondi europei Fsc, questa misura è stata approvata con una delibera lo scorso 4 dicembre. Fin dalla sua presentazione, sono giunte dure critiche dalla parte di Fratelli d’Italia, che hanno portato a un acceso confronto con gli assessori competenti del Lavoro e della Sanità.
Critiche alla delibera del Bonus Sanità
Umberto Ticca, capogruppo dei Riformatori, ha messo in dubbio la realizzabilità della delibera, definendola inefficace sotto numerosi aspetti. Ticca ha evidenziato che i bonus, rivolti a famiglie con un Isee sotto i 10mila euro, potranno essere utilizzati in centri privati selezionati dall’Aspal, derubricando le norme prudenti dell’accreditamento. Questa modalità di attuazione, secondo il politico, non solo è discutibile ma rappresenta anche un errore nel piano di assistenza sanitaria pubblico.
Le parole di Paolo Truzzu, il capogruppo di Fdi, hanno evidenziato ulteriori problematiche correlate all’impiego dell’Agenzia per il Lavoro nella gestione di questa misura. Nonostante le affermazioni dell’opposizione riguardo alla loro familiarità con i fondi europei, Ticca ha ribadito che il loro approccio non è all’altezza della situazione, suggerendo una mancanza di trasparenza nella gestione.
Assente nella Commissione Sanità
Oggi era attesa un’audizione degli assessori Bartolazzi e Manca in Commissione Sanità per affrontare le questioni sollevate riguardo ai bonus. Tuttavia, i membri della giunta non si sono presentati, costringendo a rinviare la seduta al 14 gennaio. Questo rinvio ha suscitato ulteriori polemiche tra i membri dell’opposizione, che vedono in questa assenza un atteggiamento sfuggente rispetto a responsabilità chiare.
L’assenza giustificata dell’assessore Manca, parlando di “improrogabili impegni istituzionali”, ha aggiunto benzina sul fuoco delle critiche. I consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu e Corrado Meloni, hanno sollevato l’attenzione sulla contraddizione tra i suoi impegni ufficiali e la comunicazione sui social media, dove aveva invitato i cittadini nella sua sede. Questa incoerenza è stata interpretata come un tentativo di evitare la discussione sul difficile tema dei “buoni sanitari”.
Responsabilità e mancanza di rispetto
Alcuni esponenti dell’opposizione hanno definito l’assenza dall’incontro come una mancanza di rispetto non solo verso la Commissione, ma anche nei confronti dei cittadini sardi. L’idea che gli assessori evitino di confrontarsi su questioni importanti solleva segnali d’allerta sulle strategie della giunta nell’affrontare temi controversi.
Il clima di sfiducia è palpabile, e l’opposizione ha espresso preoccupazioni che tale disinteresse possa seriamente compromettere l’implementazione di misure che dovrebbero sostenere le famiglie in difficoltà. La gestione dell’emergenza sanitaria da parte della giunta viene vista come una priorità che richiede un’attenzione costante e responsabile, situazione ora messa in discussione dalla mancanza di confronto in sede istituzionale.