Papu Gomez si prepara al ritorno in campo dopo la squalifica: “Posso ancora fare la differenza”

Alejandro “Papu” Gomez affronta una squalifica di due anni per doping, ma è determinato a tornare in campo, sostenuto da ex compagni e mantenendo viva la sua passione per il calcio.
Immagine generata con AI

Alejandro “Papu” Gomez, ex attaccante del Siviglia, sta affrontando un periodo difficile a causa di una squalifica di due anni per doping, con la possibilità di rientrare in campo tra dieci mesi. Nonostante questo, l’argentino è determinato a riportare la sua carriera sui binari giusti e sostiene di sentirsi ancora in grado di eccellere, anche nel campionato di Serie A. Nel suo racconto, emergono anche i legami che ha mantenuto con ex compagni di squadra, in particolare con German Denis, che lo ha contattato per offrirgli supporto morale in questi tempi turbolenti.

La squalifica e la voglia di tornare a giocare

La vicenda della squalifica per doping ha inevitabilmente segnato la carriera di Gomez, che a febbraio del 2024 compirà 37 anni. La positività riscontrata dopo una partita del 2022 ha portato a una sostanziale interruzione della sua attività sportiva. A conclusione di un’analisi dei campioni di urina, è emersa la presenza di terbutalina, un farmaco per il trattamento dell’asma. Gomez, dal canto suo, ha sempre sostenuto di aver assunto la sostanza in modo involontario, attribuendo la responsabilità alla somministrazione di uno sciroppo per la tosse destinato a suo figlio.

Attualmente, il calciatore è in attesa che la squalifica, iniziata il 20 ottobre 2023, giunga a termine e ha rivelato di allenarsi attivamente con la squadra del Renate, militante in Serie C, per mantenere una forma adeguata. Questo periodo di distanza dal campo è stato definito “complicato”, ma per Gomez rappresenta anche un’opportunità di rinascita. “Mi sento pronto per ricominciare,” afferma, con fiducia nei propri mezzi, e spera di tornare a giocare ad alti livelli.

L’importanza del supporto tra colleghi

Uno dei momenti chiave per Gomez durante queste difficoltà è stata la chiamata di German Denis. Nonostante i due non si siano visti per oltre dieci anni, Denis si è preoccupato per il suo ex compagno di squadra e ha offerto il suo supporto. Gomez racconta di come quell’atto di gentilezza lo abbia colpito profondamente, potente simbolo di resilienza e amicizia nel mondo del calcio.

Denis ha invitato Gomez a partecipare a tornei di padel, creando una connessione tra i due, un legame che ha resistito nel tempo. Gómez stesso riconosce l’importanza di avere vicino persone che si preoccupano, come il suo ex compagno Ilicic, con il quale mantiene costantemente i contatti e spera di visitare in Slovenia. Queste interazioni servono da reminder che anche nei momenti di crisi, le relazioni costruite nel tempo possono offrire conforto e supporto.

Un futuro incerto ma pieno di speranza

Guardando al futuro, Papu Gomez non nasconde il desiderio di tornare a indossare la maglia di una squadra di Serie A. Riconosce il valore dell’Atalanta, la squadra che lo ha lanciato nella ribalta calcistica, e non esclude di ricevere una chiamata in caso di necessità. “Se mi chiamassero? Sarebbe un grande onore,” afferma. Tuttavia, consapevole del rendimento attuale della squadra, sembra anche realista sul fatto che potrebbero non aver bisogno di lui in questo particolare momento.

Gomez ha sottolineato come l’Atalanta, sotto la guida di Gasperini, stia contraddistinguendosi per un approccio allenante che pone l’accento su nutrizione e recupero. Le sue parole evidenziano che l’intenso lavoro fisico svolto dalla squadra è ciò che permette ai giocatori di essere al top della forma. Nonostante la sua attuale situazione, Gomez ci tiene a far sapere che il suo spirito competitivo non è affatto scemato e che sta lavorando intensamente per tornare sul campo con la stessa passione che ha accompagnato la sua carriera fino a oggi.

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