La 27esima edizione della Festa del Borgo e della Sagra del Civraxu ha registrato un’affluenza eccezionale con oltre quindicimila visitatori nelle viuzze di Sanluri. Nonostante la presenza di altre manifestazioni sull’isola, l’evento ha saputo attrarre un numero sorprendente di partecipanti, ansiosi di immergersi nella cultura gastronomica e tradizionale del Medio Campidano. Cibo, musica e arti si sono fusi per creare una giornata memorabile, celebrando l’antico mestiere della cucina e la valorizzazione dei sapori tipici.
Un tuffo nella tradizione culinaria
L’evento ha avuto inizio all’alba e si è protratto fino a tarda notte, trasformando il centro storico di Sanluri in un vibrante palcoscenico di tradizioni locali. Le viuzze, fiancheggiate da antiche case in pietra, sono state animate dalla folla che si è riversata negli stand e nei chioschi, dove era possibile assaporare piatti tipici preparati con ingredienti freschi e locali. Tra le specialità più richieste si sono distinte le fave lesse, l’insalata di ceci, i malloreddus alla campidanese e una selezione di formaggi. Un ruolo fondamentale è stato rivestito dai vini novelli, che hanno accompagnato superbamente i piatti, rendendo la festa un vero e proprio viaggio nei sapori del passato.
La presenza di prodotti tradizionali ha saputo esaltare ulteriormente l’atmosfera del mercato rionale, richiamando anche le famiglie e i turisti in cerca di un’esperienza autentica. Ogni angolo era dedicato a un aspetto della cultura culinaria sarda, con i locali che hanno condiviso ricette storiche e metodi di preparazione tramandati di generazione in generazione. Il civraxu, simbolo dell’evento, ha trovato uno spazio d’onore sulle tavole, sottolineando l’importanza della cultura gastronomica nella vita comunitaria.
Cortes: un viaggio nel tempo
Uno degli aspetti più affascinanti della Festa del Borgo è stata la trasformazione delle case storiche in “cortes”, spazi conviviali dove gli ospiti potevano immergersi nel passato. Queste corti non sono servite solo per assaporare piccole delizie, ma hanno offerto l’opportunità di sedersi a tavole imbandite con piatti tipici, dai stuzzichini ai dolci. Gli ospiti hanno potuto gustare un pasto completo, proprio come si faceva in passato, consentendo un vero e proprio tuffo nella tradizione.
La rinomata ospitalità sarda si è espressa al meglio in queste corti, con proprietari di casa che hanno messo in mostra non solo le loro doti culinarie, ma anche l’accoglienza tipica della regione. Un momento da ricordare è stato sicuramente l’arrosto di vitella, cucinato magistralmente e contenuto in una delle corti, che ha rapidamente attratto l’attenzione dei visitatori, mostrando quanto possa essere irresistibile un buon pasto sardo.
I prodotti agroalimentari: un’esperienza completa
Il fenomeno della Sagra del Civraxu ha attirato non solo visitatori locali ma anche turisti da più lontano, tutti affascinati dall’opportunità di approfittare dei mercatini che proponevano un’ampia gamma di prodotti agroalimentari. La fiera ha offerto una varietà di specialità regionali, tutte rigorosamente preparate seguendo le antiche ricette. I produttori hanno presentato le loro creazioni, permettendo agli ospiti di portare a casa un pezzo della tradizione sarda.
Alla fine della giornata, l’odore della preparazione di piatti deliziosi permaneva nell’aria, segnale di un grande successo culinario. Tuttavia, chi si era avvicinato agli stand nella speranza di portare a casa qualche prodotto è rimasto deluso: la domanda ha superato di gran lunga l’offerta, portando a un’immediata esaurimento di tutte le specialità disponibili. Un chiaro segno di quanto questa festa sia riuscita a catturare l’immaginario collettivo e a celebrare l’identità gastronomica della Sardegna.