Un’esposizione che celebra la figura di Graziano Salerno, uno degli artisti meno noti del panorama sardo, si svolge presso la Fondazione di Sardegna a Cagliari. Aperta fino al 30 marzo 2025, questa mostra rappresenta un’importante occasione per scoprire il suo lavoro e la sua personalità artistica attraverso i 500 lavori selezionati. L’evento, presentato con un titolo che stimola la riflessione, si inserisce nel progetto di AR/S–Arte Condivisa e viene curato da Cristiana Collu, che ha già avuto modo di esporre Salerno nel 2011.
Un artista poco conosciuto ma di grande talento
Graziano Salerno è una figura affascinante, spesso relegata nell’ombra e poco conosciuta al grande pubblico. Nato a Nuoro nel 1954, ha frequentato l’Accademia di Bologna sotto la guida di Concetto Pozzati. La sua carriera include esperienze nei principali centri artistici europei come Londra, Parigi e Friburgo, esperienze che hanno segnato la sua crescita e formazione. In parte è proprio questa sua natura di “giusto” e “mite” ad averlo allontanato dal clamore e dalla fama, rendendo la sua arte un riflesso di una ricerca interiore e poetica più che un mero prodotto di mercato. Salerno ha doti artistiche che, seppur messe in ombra rispetto ad altri, meritano di essere portate alla luce.
Nella piazza Satta a Nuoro, dove la bellezza delle sculture di Sebastiano Satta si fonde armoniosamente con i blocchi di pietra progettati da Costantino Nivola, Salerno si siede, contemplativo, su una delle panchine. Questo piccolo momento simboleggia il suo rapporto profondo con l’arte e la natura circostante. Le sue opere rappresentano piccole e grandi storie, racchiuse in disegni e acquerelli di grande semplicità ma anche di grande potenza espressiva. La mostra alla Fondazione di Sardegna offre una selezione di questi lavori, acquistati anni fa dal collezionista Dante Crobu, mettendo a disposizione del pubblico un patrimonio artistico finora poco visibile.
La curatrice e la vision dell’esposizione
A dirigere l’esposizione è Cristiana Collu, che ha un’ottima reputazione nella cura di mostre che sanno coinvolgere e suscitare interesse. Collu, parlando della necessità di una personale su Salerno, sottolinea l’importanza di far emergere il talento di un artista che ha visto poche opportunità di affermarsi. La mostra non solo celebra il suo lavoro, ma lo colloca in un contesto di opposizione alle convenzioni artistiche della contemporaneità. Si tratta di un’esibizione che invita a esplorare le potenzialità artistiche di un’intelligenza creativa.
L’aspetto onirico delle opere di Salerno è strettamente legato all’ambiente che le ospita. La curatrice ha creato uno spazio espositivo che avvolge il visitatore nella sfera emotiva e fantastica delle opere. L’idea è di rendere la visita un’esperienza immersiva, dove il pubblico possa aggrapparsi a un mondo alternativo, quasi irreale. Collu stende un’epigrafe di Baudelaire ad aprire l’esposizione: “Potete vivere tre giorni senza pane; ma senza poesia, in nessun caso.” Questa citazione avvalora l’idea che l’arte di Salerno, nonostante la sua apparentemente semplice rappresentazione, coinvolge l’osservatore in un viaggio emotivo e estetico imprescindibile.
Tematiche e soggetti ricorrenti nelle opere di Graziano Salerno
L’arte di Salerno incorpora elementi simbolici e temi ricorrenti, come alberi spezzati, figure con teste coniche e riferimenti a immagini naturali, che ci portano a riflettere su concetti di vulnerabilità e fragilità. Questi soggetti, pur essendo diretti e di facile lettura, si prestano a interpretazioni più complesse, permettendo al visitatore di farsi coinvolgere in un racconto più ampio.
I saggi inclusi nel catalogo dell’esposizione, redatti da esperti come Alessandro Del Puppo e Saretto Cincinelli, offrono spunti di riflessione aggiuntivi. L’arte di Salerno non ambisce a categorizzazioni fisse, ma piuttosto invita a una visione fluida e poetica delle sue creazioni. Non si tratta solo di rappresentazione, ma di tantalizzazione dello spirito per cercare di afferrare significati più profondi. Con il suo “potere del segno”, come evocato da Cincinelli, le sue opere richiamano un’esperienza non solo visiva ma anche emotiva e interiore.
L’esposizione di Graziano Salerno alla Fondazione di Sardegna, pertanto, si configura come un’esperienza unica, un’occasione per riflettere sull’arte contemporanea e il suo potere evocativo. Il lavoro dell’artista, attraverso una visione poetica, invita ciascuno a intraprendere un viaggio di scoperta e introspezione, in un contesto che riflette la bellezza e la complessità dell’esistenza umana.