L’aggregazione delle associazioni di Quartu Sant’Elena ha dato vita a una rete solidale e attiva, capace di rispondere alle esigenze del territorio. Con la creazione di una Consulta delle Associazioni, un gruppo sempre più ampio di realtà sta emergendo per offrire supporto in svariate aree, dalla cultura alla protezione civile. Recenti eventi hanno messo in evidenza l’impegno collettivo nel promuovere attività e dare visibilità ai propri scopi tra la cittadinanza.
Obiettivo della consulta: lavorare insieme per il territorio
L’incontro di diverse associazioni ha permesso di iniziare un percorso condiviso, come spiegato dal presidente della Consulta, Alessandro Passera. «La nostra ambizione si sta concretizzando: abbiamo messo in comunicazione realtà che prima non si conoscevano. I membri delle diverse associazioni si sono scambiati contatti e idee per future iniziative», ha dichiarato. Passera, che è anche il vice presidente dell’associazione “Sette Note e più”, evidenzia il valore di eventi come mercatini e feste multiculturali, attività che hanno lo scopo di raccogliere fondi per progetti benefici. La crescita della Consulta rappresenta un passo fondamentale per ampliare l’impatto delle associazioni coinvolte, aumentando la consapevolezza e il supporto della comunità locale.
Attività benefiche e iniziative solidali
In occasione delle recenti celebrazioni, le associazioni hanno avuto l’opportunità di esporre le proprie attività in diverse location, come l’ex convento di Molentargius e via Porcu, che ha visto la partecipazione di numerose realtà. Tra queste, l’associazione femminile Capelvenere, guidata da Maria Maddalena Catzeddu, che dal 2012 ha lanciato iniziative per incentivare le donne a socializzare e condividere le loro passioni attraverso attività manuali come l’uncinetto e la maglia. Catzeddu ha sottolineato l’importanza di vendere le loro creazioni per raccogliere fondi destinati a cause benefiche.
Un altro esempio significativo è rappresentato dall’associazione Asnet, la quale fornisce supporto ai nefropatici. Il presidente Bruno Denotti ha confermato come la struttura in via Napoli sia sempre aperta per chiunque necessiti di assistenza. Questi sforzi evidenziano come varie realtà stiano attivamente lavorando per il benessere sociale, creando spazi di accoglienza e sostegno.
Valorizzazione del patrimonio storico e sociale
La Consulta non si limita a operare nel campo del supporto sociale; è anche attivamente impegnata nella valorizzazione e nella tutela del patrimonio storico locale. Ninni Santus, presidente dell’associazione Domu Mia, ha parlato del lavoro con i ragazzi dell’Uepe, coinvolti nel restauro di luoghi significativi come la Sala Michelangelo Pira. Questo tipo di attività non solo promuove il coinvolgimento dei giovani ma contribuisce anche alla preservazione della memoria storica della comunità.
Inoltre, il Comitato di Margine Rosso, in collaborazione con “Amici dei Fortini” e Assfort, ha partecipato con un’esposizione di cimeli militari, evidenziando quanto sia cruciale etichettare e valorizzare le fortificazioni militari del territorio. Anche l’associazione “Sto con te” ha preso parte attivamente alla manifestazione, esponendo oggetti donati per raccogliere fondi. Queste attività consentono di tenere viva la storia locale e di creare un senso di appartenenza e identità collettiva.
Iniziative culturali come motore per la comunità
L’importanza di fare rete emerge anche nell’ambito delle attività culturali. Enrico Frau, presidente dell’associazione “Genti Arrubia” e coordinatore dell’ambito culturale della Consulta, ha evidenziato come il lavoro di squadra sia essenziale per stimolare lo sviluppo di iniziative culturali in città. Le ultime giornate di celebrazione sono state concepite proprio per dare visibilità all’ampio ventaglio di progetti che le associazioni stanno portando avanti. Con 56 associazioni già aderenti e un numero che cresce continuamente, il potenziale di questa rete per innescare un cambiamento positivo nei vari settori della vita comunitaria è notevole.
L’unione di queste diverse realtà non solo sostiene iniziative di aiuto e cultura, ma crea anche un ambiente fertile per futuri sviluppi e collaborazioni, segnando l’inizio di una fase di rinnovamento per la comunità di Quartu Sant’Elena.