Arriva al cinema “Io sono ancora qui”: La storia di una madre sotto la dittatura brasiliana

Il film “Io sono ancora qui”, in uscita il 30 gennaio 2024, racconta la storia di Eunice durante la dittatura militare brasiliana, vincendo premi e attirando l’attenzione al Festival di Venezia.
Immagine generata con AI

Il 30 gennaio 2024, il film “Io sono ancora qui” farà il suo debutto nelle sale italiane, distribuito da BiM. Presentato in concorso al Festival di Venezia 2024, il lungometraggio ha già attirato l’attenzione della critica, vincendo il premio per la migliore sceneggiatura. Tratto dalla vera storia di Marcelo Rubens Paiva, il film è una potente rappresentazione di una parte oscura della storia brasiliana, rivelando coraggio, resilience e amore in un momento di grande oppressione. Con Fernanda Torres nel ruolo di Eunice, il film promette di essere un’esperienza intensa e rivelatrice.

Un film che ha già fatto parla di sé a Venezia

“Io sono ancora qui” ha fatto la sua prima mondiale al Festival di Venezia 2024, catturando l’attenzione non solo per la sua narrazione avvincente, ma anche per le sue critiche entusiastiche. Oltre al premio per la migliore sceneggiatura, il film è candidato a importanti riconoscimenti come i Golden Globe, dove gareggia per il titolo di Miglior Film Internazionale e per la Miglior Attrice in un film drammatico, riconoscimenti a cui Fernanda Torres ambisce, ricordando il suo successo con “Central do Brasil”. La popolarità del film in Brasile è evidente: ha incassato oltre 10 milioni di dollari, attirando più di 1,5 milioni di spettatori.

La trama profondamente umana

La storia narrata nel film è ispirata al romanzo “Sono ancora qui” di Marcelo Rubens Paiva, pubblicato da La Nuova Frontiera. Ambientato nel tumultuoso contesto della dittatura militare brasiliana negli anni ’70, il film esplora la vita della famiglia Paiva, che cerca di affrontare un periodo di grande difficoltà con ironia e amore. La protagonista, Eunice, si trova a affrontare una situazione drammatica: suo marito, Rubens, viene arrestato, lasciandola sola con cinque figli. La trama illustra il suo tentativo di proteggere e sostenere la sua famiglia in un ambiente in cui la paura regna sovrana.

Il conglomerato di era e racconti

L’ambientazione di Rio de Janeiro nel 1971 agisce come un personaggio a sé stante nel film. Mentre il governo militare esercita il suo controllo, la famiglia Paiva trova nella solidarietà e nell’affetto le armi per resistere alla desolazione che li circonda. Eunice diventa simbolo di forza e determinazione, mostrando come l’amore possa essere un potente antidoto all’ingiustizia. La lotta quotidiana di una madre per mantenere unita la sua famiglia si intreccia con la lotta di un paese per la libertà, conferendo al film una risonanza universale che trascende le barriere culturali.

“Io sono ancora qui” si preannuncia come un’esperienza cinematografica che non solo intrattiene ma fa riflettere. Con la propria forza narrativa, il film non solo racconta una storia personale — quella di Eunice — ma offre anche un’analisi critica della società brasiliana di allora, invitando il pubblico a riscoprire eventi storici che hanno segnato profondamente il Paese. La regia di Walter Salles e l’interpretazione di un cast talentuoso rendono questa pellicola un appuntamento imperdibile per gli amanti del cinema.

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