Paolo Cognetti, scrittore e regista autore de ‘Le otto montagne‘, ha recentemente vissuto un momento di grande difficoltà legato alla sua salute mentale. Dopo un periodo di intensa depressione, l’autore è stato sottoposto a un Trattamento Sanitario Obbligatorio a causa di una sindrome bipolare che ha evidenziato fasi maniacali. In un’intervista a ‘Repubblica‘, Cognetti ha deciso di condividere la sua esperienza per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alle malattie mentali, sottolineando l’importanza di accettare le proprie vulnerabilità e il fatto che tali condizioni non dovrebbero essere fonte di vergogna.
La crisi e il ricovero presso l’ospedale
Cognetti ha descritto la sua crisi come un fenomeno inaspettato. Durante la primavera e l’estate, senza un’apparente ragione, ha cominciato a sperimentare i sintomi di una grave depressione. In contrasto, nelle settimane precedenti l’ospedalizzazione, si sentiva ispirato e creativo, vivendo momenti di intensa produttività. Tuttavia, ha notato che il suo modo di pensare e comunicare stava cambiando; gli amici si sono presto accorti di comportamenti inconsueti.
Il culmine di questa crisi si è verificato il 4 dicembre, quando il suo medico ha deciso di attuare il Tso. Il ricovero nel reparto di psichiatria dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano ha permesso a Cognetti di ricevere le cure necessarie per affrontare questa difficile fase della sua vita.
Le esperienze durante le fasi maniacali
Paolo Cognetti ha raccontato anche dei momenti particolarmente strani e intensi vissuti durante le sue fasi maniacali. In tali periodi, ha evidenziato la perdita del senso del pudore e del denaro, comportamenti che lo hanno portato a inviare foto di se stesso nudo ad amici e a fare regali generosi senza alcuna ragione apparente. Queste azioni inconsulte hanno destato preoccupazione tra le persone a lui vicine, che temevano potesse compiere gesti estremi o diventare pericoloso per sé e per gli altri. Così, la decisione del medico di intervento forzato si è rivelata necessaria per garantire la sua sicurezza.
Verso una nuova serenità
Oggi, pur affrontando il percorso di recupero, Paolo Cognetti ha rivelato di desiderare tre cose fondamentali. Ha espresso la necessità di avere cinque o sei amici sinceri, un supporto familiare vero e autentico. Un’altra richiesta è la libertà di vivere i prossimi sei mesi senza impegni che lo sovrastino, permettendogli di dedicarsi alla scoperta di luoghi autentici del mondo.
Cognetti ha chiarito che il suo processo di guarigione è inestricabilmente legato alla capacità di apprezzare la vita e la bellezza della natura che lo circonda. Ha concluso la sua intervista ribadendo che il suo percorso verso la serenità sia anche una forma di vita e di cura, indicativo di una profonda riflessione sull’esistenza stessa.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Dicembre 2024, 08:32.