Un viaggio avventuroso da Cagliari a Livorno: la storia di Roberto e la sua Citroen Ami 8

Roberto Loriga, appassionato di auto storiche, affronta un’avventura indimenticabile dalla Sardegna a Livorno per il raduno delle Citroen Ami, superando imprevisti e difficoltà lungo il percorso.
Immagine generata con AI

Roberto Loriga, un appassionato di auto storiche, ha intrapreso un’impressionante missione dalla Sardegna per rappresentare la sua terra all’undicesima edizione del “Raduno di tutte le Citroen Ami d’Italia”. Partito con la sua Citroen Ami 8 del 1971, ha affrontato una serie di avventure impronosticabili, dalla sostituzione degli pneumatici a problemi di carburazione, rendendo il suo viaggio indimenticabile e ricco di colpi di scena.

La passione per le auto storiche

La storia di Roberto inizia con una passione che gli è stata trasmessa dal padre. Negli anni ’70, il genitore di Roberto possedeva una Citroen Ami, un’auto che ha rappresentato non solo un mezzo di trasporto, ma anche un simbolo di libertà e avventura. Circa vent’anni fa, Roberto ha deciso di acquistare un modello simile, riprendendo così il legame con un pezzo della memoria di famiglia. La scoperta di un raduno dedicato a tutte le Citroen Ami ha ispirato Roberto a prenotare il biglietto alcuni mesi prima, preparandosi ad affrontare il lungo viaggio da Cagliari a Livorno con la sua preziosa berlinetta.

Prima della partenza, Roberto ha effettuato tutte le manutenzioni necessarie, ma la fortuna non è stata dalla sua parte. Un vecchio pneumatico Michelin ha iniziato a presentare crepe preoccupanti, costringendolo ad un rapido intervento. Con il tempo che stringeva, ha dovuto lanciarsi nella corsa contro orologio per sostituire lo pneumatico e percorrere i 280 chilometri che lo separavano dalla partenza dal Porto di Olbia per imbarcarsi. Durante il viaggio, ha dovuto fare i conti con un altro aspetto cruciale: portare con sé ricambi e attrezzi per eventuali imprevisti, evitando però di appesantire una vettura già limitata dalla cilindrata del suo motore bicilindrico di 602 cc.

Le difficoltà del viaggio

Dopo diverse ore di viaggio, Roberto ha raggiunto con successo il Porto di Olbia e ha potuto imbarcarsi. Tuttavia, l’indomani si è trovato a dover affrontare ritardi considerevoli a causa di problemi di sbarco. Arrivato tardi alla meta, ha dovuto affrontare il tragitto di avvicinamento al raduno su strade a scorrimento veloce, dove la sua automobile d’epoca faticava a tenere il passo con le moderne vetture, dotate di prestazioni notevolmente superiori.

Nonostante le avversità, Roberto è riuscito a giungere al raduno e a partecipare al programma previsto, che includeva una visita al Museo Cervi, un luogo simbolico dedicato alla memoria dei sette fratelli Cervi, fucilati dai nazifascisti nel 1943. Questo aspetto del raduno rappresentava non solo un momento di commemorazione, ma anche un’emozionante opportunità per riflettere sulla storia e sull’importanza della lotta contro ogni forma di oppressione.

Un viaggio di ritorno inaspettato

La giornata successiva si è rivelata altrettanto complessa. Roberto, dopo essersi rifornito di carburante in una stazione di servizio, ha iniziato a riscontrare problemi di carburazione nella sua Citroen. Questo imprevisto lo ha costretto a ore di spostamenti difficoltosi, rendendo complicato ogni movimento.

Il viaggio di ritorno, avviato in direzione della Toscana, ha rapidamente preso una piega inaspettata, trasformandosi in un’“Odissea”. Dopo solo 30 chilometri, l’auto, complici le difficoltà di navigazione e alcune scelte sbagliate nelle rotonde, ha cominciato a deviare dal percorso. Questo ha portato Roberto a girare inutilmente per Sassuolo, Modena e Firenze, con l’incubo di essere superato da auto moderne.

L’automobile, in balia delle condizioni meteo avverse e dell’oscurità, ha reso il viaggio ancora più problematico. Dopo aver affrontato chilometri extra in situazioni critiche e con l’ansia di un possibile guasto, Roberto è finalmente giunto a Livorno intorno alle 21.00. Affaticato, ha parcheggiato l’auto e, stanco ma sollevato, ha cercato di riposare in un’auto che, nonostante le difficoltà, aveva dimostrato la sua affidabilità.

Il rientro a casa

Il mattino successivo Roberto ha finalmente potuto imbarcarsi per la Sardegna, raggiungendo l’isola intorno alle 19.00. Anche dopo il lungo viaggio per il rientro a Cagliari, non si è fermato: ha completato gli ultimi 280 chilometri. Al suo rientro al lavoro, era consapevole delle sfide affrontate e della lunghezza del percorso compiuto, che ammontava a oltre 1200 chilometri.

La sua Citroen Ami 8 aveva superato le numerose difficoltà senza abbandonarlo. Oltre la fatica e le avversità, Roberto ha avuto la possibilità di conoscere persone straordinarie e gentili durante il raduno. Un’esperienza che, nonostante gli imprevisti, ha rappresentato un’opportunità di rappresentare la sua Sardegna, portando con sé l’orgoglio del vessillo dei Quattro Mori, simbolo della sua terra.

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