Scoperta archeologica a Roma: gli Horrea Piperataria, il rifugio delle spezie e la medicina di Galeno

Gli Horrea Piperataria di Roma, antichi magazzini voluti da Domiziano, rivelano storie affascinanti sulla medicina e la vita quotidiana dell’epoca grazie a recenti scavi e restauri.
Immagine generata con AI

A Roma, gli Horrea Piperataria rappresentano una pagina affascinante della storia antica e della medicina. Questi magazzini, voluti dall’imperatore Domiziano, avevano il compito di raccogliere e conservare aromi e spezie preziose provenienti da ogni angolo del mondo, con l’obiettivo di arricchire le cerimonie rituali nei templi. Recentemente, grazie a un’attenta serie di scavi e restauri, è emersa una vicenda storica poco conosciuta, ma di grande valore, che ha attratto l’attenzione di studiosi e appassionati.

Il valore degli Horrea Piperataria nella storia

Questi magazzini, che avrebbero dovuto custodire importanti aromi come pepe, cannella e incenso, videro la loro utilità stravolta da un incendio durante il regno di Commodo, figlio di Marco Aurelio. Le fiamme colpirono il quartiere del Foro Romano, distruggendo gran parte delle strutture. Tuttavia, questi spazi, utilizzati come centri di approvvigionamento per il popolo romano, nascondevano un’importanza ancora maggiore. Nella metà del II secolo d.C., Galeno di Pergamo, famoso medico greco, aprì qui la sua bottega, contribuendo all’uso delle erbe medicinali. La sua esperienza nella farmacoterapia lo rese un punto di riferimento per l’epoca e lo portò a salvare anche la famiglia imperiale dalla peste che afflisse Roma tra il 160 e il 190 d.C.

Gli Horrea Piperataria, quindi, non sono solo magazzini; sono una testimonianza di epoche lontane, con il loro complesso architettonico che si estende per quasi dieci metri sotto la Basilica di Massenzio. Le stratificazioni raccontano storie diverse, da Settimio Severo ad Adriano, fino a rimandi alle strutture della Domus Aurea costruita dopo l’incendio del 64 d.C. Visitarli oggi offre non solo un’immersione nel passato, ma anche un’esperienza arricchita da installazioni multimediali, che ricostruiscono la vita quotidiana di quei tempi.

Gli scavi e le scoperte recenti

La riattivazione di questo sito archeologico è stata possibile grazie a cinque anni di scavi e restauro, condotti dal Parco Archeologico del Colosseo in collaborazione con l’Università La Sapienza. Questo progetto ha visto il coinvolgimento di esperti come Roberta Alteri e Stefano Borghini, che hanno unito le forze per riportare alla luce strutture di alto valore storico. La chiave per questa rivelazione risale a un manoscritto rinascimentale ritrovato nel 2005 in Grecia, il quale contiene dettagli inediti riguardo alla vita e al lavoro di Galeno, inclusi riferimenti al disastro che colpì gli horrea e le sue perdite personali.

Questa scoperta ha messo in evidenza l’importanza degli Horrea non solo come centri di immagazzinamento, ma anche come siti di apprendimento per studiosi e chimici dell’antichità che viaggiavano a Roma per approfondire le potenzialità delle spezie e delle erbe. La notorietà di Galeno, apprezzato per le sue preparazioni farmaceutiche, attestava l’eccezionalità di questi ambienti commerciali e di ricerca.

Un viaggio nel tempo attraverso i livelli degli Horrea

Visitare gli Horrea Piperataria oggi significa esplorare un labirinto di stanze e livelli. La struttura si distingue per il suo pavimento in opus spicatum e l’originale sistema di scale, ideato per permettere l’accesso a diverse aree del magazzino. Un’attenzione particolare è riservata a una vasca centrale, rivestita di travertino, e a un cortile le cui botteghe affacciavano su di esso.

Domenico Palombi, della Sapienza, ha spiegato che questi spazi non erano solo di lucro, ma rappresentavano una vera e propria ricchezza per l’impero romano. Le province inviavano merce pregiata in cambio di sgravi fiscali, e il controllo governativo su queste risorse era essenziale. Secondo Galeno, gli Horrea rappresentavano un rifugio sicuro, essendo ignifughi e sempre sorvegliati.

Proseguendo con gli scavi, gli archeologi hanno scoperto ulteriori livelli, tra cui un pavimento con absidi e nicchie in laterizio, risalente all’epoca di Agusto, che testimonia l’evoluzione di Roma dalla sua fondazione fino all’apice del potere imperiale. Questo viaggio fino alle radici di Roma offre ancor più motivazioni per esplorare questi tesori storici.

Le visite sono ora disponibili e si tengono il martedì, giovedì e sabato, su prenotazione. Questo complesso archeologico, con le sue infinite narrazioni, non smette di stupire e educare, rappresentando un ponte tra il passato e il presente nella storia di Roma.

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