La questione della manutenzione degli stagni in Sardegna, in particolare nell’Oristanese, sta attirando l’attenzione dei media e della popolazione locale. Domani, un gruppo nutrito di pescatori si riunirà a Cagliari, precisamente in viale Trento, per manifestare la propria frustrazione nei confronti delle istituzioni regionali. Con striscioni e megafoni, i pescatori faranno sentire la loro voce in richiesta di interventi immediati per la salvaguardia degli stagni, che versano in stato di abbandono, oltre a sollevare altre problematiche legate alla loro attività.
Manifestazione a Cagliari: quali richieste avanzano i pescatori
L’incontro di domani vedrà la partecipazione non solo dei pescatori attivi negli stagni di Cabras, Santa Giusta, Marceddì e Arborea, ma anche delle principali associazioni del settore ittico, incluse Agci Agrital, Legacoop e FedAgriPesca, oltre all’Associazione Armatori Sardegna. L’unità tra le diverse realtà ha come obiettivo primario quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità competenti circa le difficoltà che devono affrontare quotidianamente.
Tra le principali richieste, emerge la necessità di opporsi all’interramento dei canali e alla diffusione di specie invasive come il granchio blu, che mette a rischio l’ecosistema locale. Inoltre, i pescatori intendono porre l’accento su un aspetto cruciale: gli interventi previsti dalla legge regionale del 2021, che stanziava sei milioni di euro, non sono stati ancora avviati. Questa situazione ha generato un forte malcontento tra i professionisti del settore, preoccupati per il futuro delle loro attività.
Problemi di gestione e nuove sfide per la pesca
Durante la manifestazione, verrà affrontato anche il tema dell’invasione dei cormorani, una questione che affligge gli stagni da anni. Gli operatori del settore solleveranno interrogativi riguardo ai metodi utilizzati per il censimento di questi uccelli, evidenziando l’urgenza di strategie più efficaci per controllarne la popolazione e mitigare il danno che arrecano alle risorse ittiche.
Un altro tema scottante riguarda la pesca dell’anguilla. I pescatori lamentano un numero eccessivo di restrizioni che, a loro avviso, limitano la possibilità di esercitare la professione in modo produttivo. Proporranno, quindi, un confronto sulle misure normative attuali e chiederanno una revisione equa per affrontare le criticità legate alla faunistica locale e all’eventuale ricrescita del settore.
La ricerca di un tavolo tecnico per la collaborazione
In chiusura della manifestazione, i pescatori auspicheranno la creazione di un tavolo tecnico, un luogo di confronto e dialogo per discutere le questioni inerenti alla gestione della pesca e alla manutenzione degli stagni. Un tale organismo permetterebbe l’inclusione delle istanze dei lavoratori e garantirebbe una maggiore considerazione delle loro competenze e delle problematiche che quotidianamente affrontano. La collaborazione tra le istituzioni e il settore ittico risulterebbe fondamentale per la salvaguardia di un ambiente vitale per l’ecosistema e per l’economia locale.
Con il sostegno delle associazioni di categoria, i pescatori dell’Oristanese puntano a cambiare il dialogo attorno alla sostenibilità degli stagni e alla vitalità dell’industria della pesca in Sardegna. La loro mobilitazione rappresenta un passo significativo nella lotta per condizioni migliori e per una gestione più consapevole delle risorse naturali.