Incidenti sul lavoro in Sardegna: l’appello della Cgil dopo il drammatico incidente di Elmas

La Cgil Sardegna chiede un intervento urgente per migliorare la sicurezza sul lavoro dopo l’incidente mortale di Elmas, evidenziando la necessità di investimenti in formazione e controlli più rigorosi.
Immagine generata con AI

La sicurezza sul lavoro continua a essere una questione di primaria importanza, specialmente dopo il tragico incidente avvenuto a Elmas, in Sardegna, dove ha perso la vita il lavoratore Stefano Deiana, mentre un altro, Abdoulaye Lo, è rimasto ferito. La Cgil Sardegna esprime profondo dolore e preoccupazione, ponendo l’accento sulla necessità di un rafforzamento delle misure di sicurezza nelle aziende, in particolare nel settore artigianale. Di fronte a questa situazione, il sindacato chiede un intervento immediato e deciso delle istituzioni.

Una tragedia che evidenzia un sistema ingiusto

Il segretario della Cgil Sardegna, Fausto Durante, ha commentato l’incidente sottolineando come il tragico evento rappresenti una manifestazione delle “storture di un sistema economico”. Secondo Durante, si assiste a una tendenza preoccupante in cui la salute e la sicurezza dei lavoratori vengono considerate dei costi da ridurre, piuttosto che come elementi essenziali da tutelare e investire. Questo approccio non solo mette in pericolo la vita dei lavoratori, ma mina anche la costruzione di un’economia sana e sostenibile in Sardegna.

Di conseguenza, la cultura della sicurezza deve essere rivisitata in favore di pratiche più responsabili, concentrandosi su una pianificazione a lungo termine volta a garantire ambienti di lavoro più protetti. L’incidente di Elmas rappresenta un corposo campanello d’allarme per tutti coloro che operano in questa regione, chiedendo uno sforzo collettivo per cambiare la narrativa attuale.

Richiesta di interventi incisivi

Simona Fanzecco, segretaria della Cgil Cagliari, ha evidenziato l’urgenza di investire risorse nella formazione dei lavoratori e nella prevenzione degli incidenti nelle aziende. Le parole della segretaria non passano inosservate; è necessario vedere un incremento significativo degli investimenti su questi aspetti, poiché “il benessere dei lavoratori non dovrebbe essere sacrificato”. Fanzecco ha anche messo in evidenza l’importanza del ruolo dei Responsabili dei Lavoratori per la Sicurezza , sottolineando come la loro figura debba essere valorizzata sia a livello aziendale che territoriale.

In aggiunta, è fondamentale intensificare i controlli da parte degli organismi ispettivi, poiché un’attività di monitoraggio più assidua può contribuire a prevenire futuri incidenti. La richiesta è chiara: l’impegno verso la sicurezza deve diventare una priorità assoluta, affinché non si debbano più piangere morti che potrebbero essere evitate con una pianificazione più attenta e concreta.

L’impegno per il futuro

Mentre si attende di capire le esatte circostanze dell’incidente, la Cgil Sardegna e quella di Cagliari esprimono la necessità di implementare azioni tangibili per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori. Non ci si può limitare a esprimere rammarico dopo la tragedia; serve un cambio di passo. I sindacati chiedono che vengano rispettati gli obblighi previsti nel Patto di Buggerru, un accordo firmato il 4 settembre tra i sindacati e la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, che insiste sulla rilevanza della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro.

Queste richieste non nascono da un semplice desiderio di ampliare gli obiettivi sindacali, ma da una consapevolezza cruda e necessaria che “il sacrificio di un lavoratore nella sua quotidianità non dovrebbe mai essere accettato come parte del lavoro”. La strada da percorrere è lunga, e le parole devono trasformarsi in azioni concrete che permettano di realizzare un ambiente di lavoro più sicuro e dignitoso per tutti.

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