Negli ultimi giorni, il Consiglio comunale di Capoterra ha visto emergere un argomento scottante: la proposta di uscita dal Parco di Gutturu Mannu. Il tema ha sollevato accese discussioni tra i consiglieri, generando dibattiti su opportunità e sfide legate alla gestione del parco e alla sua incidenza sulla comunità locale. Con il sindaco Beniamino Garau che chiede maggiore rispetto per i cittadini e il consigliere Pietro Frongia a capo della proposta, la questione ha toccato le corde emotive dei capoterresi, già frustrati da problematiche annose.
La proposta di uscita dal parco
Il consigliere Pietro Frongia, membro della maggioranza, ha presentato un’istanza in Consiglio comunale chiedendo di riconsiderare la partecipazione del Comune al Parco di Gutturu Mannu. Frongia ha messo in evidenza quanto accaduto negli ultimi due mesi, durante i quali la Città metropolitana ha chiuso la Strada provinciale 1, limitando l’accesso alla zona. La situazione è ulteriormente aggravata dall’impossibilità del Comune di intervenire per ripristinare il percorso montano di S’enna sa Craba a proprie spese. “Negli ultimi dieci anni, facciamo notare, la nostra adesione al Parco si è rivelata problematica. Non solo mancano opportunità lavorative, ma ci troviamo costretti a fronteggiare sbarre che limitano i movimenti dei cittadini, rendendo le strade in condizioni sempre più deplorevoli,” ha affermato Frongia.
La richiesta di Frongia ha riacceso il dibattito sulla questione parco, portando il sindaco Garau a esprimere le sue preoccupazioni. Il primo cittadino ha programmato di incontrare Walter Cabasino, presidente del parco, e dirigenti regionali per discutere le necessità della comunità capoterrese. “È fondamentale invertire la rotta; non possiamo accettare che l’unico accesso al Parco, quello che conduce all’area archeologica di Bidd’e mores, sia ostruito da una sbarra. Fino ad ora, non abbiamo ricevuto alcun vantaggio concreto dall’appartenenza al Parco di Gutturu Mannu,” ha sottolineato Garau.
Le reazioni della politica locale
In risposta alla proposta di Frongia, l’ex sindaco Francesco Dessì ha invitato alla calma, sottolineando che l’emozione legata alla mancanza di interventi chiari è comprensibile, ma che l’uscita dal parco non sarebbe una decisione saggia. “È essenziale lavorare per affinare e velocizzare i processi che stanno rallentando la manutenzione necessaria,” ha dichiarato Dessì. Questa posizione è stata supportata da Silvano Corda, il quale ha enfatizzato l’importanza di garantire che Capoterra possa avere un ruolo più attivo e visibile all’interno del contesto parco.
Da parte della maggioranza, Gigi Frau ha manifestato la sua preoccupazione per le sbarre che bloccano l’ingresso ai capoterresi: “Potrebbe essere giunto il momento di parlare con i nostri rappresentanti regionali. Non è accettabile che ci siano barriere che impediscano il libero accesso, trattandoci come se fossimo dei bracconieri.”
Il capogruppo del Partito Democratico, Efisio De Muru, si è mostrato critico nei confronti della proposta di abbandonare il parco, definendola impraticabile. “Non è tempo di proclamazioni vuote. Negli ultimi cinque anni, l’assessorato all’Ambiente è stato in gestione a Fratelli d’Italia, il partito del consigliere Frongia, e non abbiamo visto progressi significativi per risolvere le problematiche attuali. Trovare modo di dar voce ai cittadini è giusto, ma Capoterra deve rimanere all’interno del Parco,” ha dichiarato De Muru.
Un futuro incerto per Capoterra
La questione in corso attorno al Parco di Gutturu Mannu solleva interrogativi rilevanti sul futuro delle relazioni tra la comunità di Capoterra e la gestione del parco stesso. La proposta di Frongia ha funzionato da catalizzatore per discussioni importanti sulle necessità pratiche e sui diritti dei cittadini, mentre le posizioni politiche continuano a divergere. Mentre il sindaco e i membri del Consiglio cercano soluzioni praticabili, la comunità attende di comprendere quali passi concreti saranno intrapresi per migliorare la qualità della vita e l’accessibilità ai luoghi e alle risorse naturali che la circondano.
Capoterra si trova ora in bilico, con la sua identità che potrebbe essere rimodellata a seguito delle discussioni in corso. I brividi di questa controversia mostrano quanto profondamente sia intrecciata la vita quotidiana dei cittadini con le decisioni politiche e gestionali riguardanti il parco. La prossima settimana potrebbe rivelarsi determinante per la sorte dell’area e per la comunità, portando a nuove decisioni che influeranno sul futuro di Capoterra e dei suoi abitanti.