Asia Argento rivela il mistero del suo nome: ufficialmente Aria per una legge fascista

Asia Argento rivela il retroscena del suo nome, Aria, imposto da una legge fascista che vietava nomi di continenti. Per lei, Asia rappresenta la sua vera identità e personalità.
Immagine generata con AI

Nel corso di un episodio del podcast “Gurulandia“, Asia Argento ha condiviso un curioso retroscena legato al suo nome. L’attrice, che ha compiuto 49 anni, ha raccontato come il suo nome ufficiale risulti essere Aria Maria Vittoria Rossa Argento, una scelta obbligata a causa di una legge risalente al periodo fascista. Questa rivelazione ha alimentato l’interesse e la curiosità dei fan e degli appassionati di cultura e storia italiana.

La legge fascista e la scelta del nome

Asia Argento ha spiegato che, nonostante il nome Aria sia quello riportato sui documenti, per lei non rappresenta realmente la sua identità. La legge in questione, introdotta durante il regime di Mussolini, proibiva l’assegnazione di nomi di continenti a neonati italiani. Questo ha costretto suo padre, il regista di fama Dario Argento, a trovare un nome alternativo al momento della registrazione all’anagrafe nel 1975. “Quando sono nata, non potevano dare il nome di un continente straniero”, ha dichiarato l’attrice, chiarendo così le motivazioni alla base di questa scelta atipica.

Dario Argento, nella sua narrazione, ha descritto di essersi trovato in difficoltà davanti a quel dilemma. All’epoca, non c’erano cellulari per comunicare con la madre e, dopo un attimo di incertezza, ha sintetizzato il suo pensiero in un nome che potesse omaggiare Asia, pur rispettando le restrizioni della legge: “Vabbè Dario, DariaAria!” – ha ricordato l’attrice.

La preferenza per il nome Asia

Nonostante il nome ufficiale sia Aria, Asia Argento ha affermato che nessuno l’ha mai chiamata in questo modo. I suoi genitori avevano infatti espresso il desiderio di darle il nome Asia, ma la legge ha reso necessario il compromesso. Per l’attrice, si tratta dunque di una mera formalità, poiché la sua vera identità si identificherebbe più con il nome che desideravano darle i suoi genitori.

“Però nessuno mi ha mai chiamato Aria. I miei genitori volevano Asia. Era solo una questione di documenti”, ha sottolineato Asia, lasciando trasparire quanto il formalismo legale non rifletta la sua personalità. L’attrice ha anche rivelato che gli amici e i conoscenti che, nella loro ricerca di confidenza, cercano di chiamarla Aria, spesso le creano disagio. “Spesso mi capita che quando leggono il passaporto dicono: ‘Senti Aria…’. A me dà fastidio, non mi chiamo Aria. Questa affermazione evidenzia l’importanza che l’attrice attribuisce all’autenticità del proprio nome e alla connessione emotiva ad esso.

Riflessione sulla naming convention in Italia

La storia di Asia Argento accende una luce sulle limitazioni normative riguardanti i nomi in Italia, alcune delle quali risalgono a contesti storici complessi. La legge che proibisce di dare nomi di continenti o paesi straniere non è l’unica anomalia in materia di registrazione dei nomi nel nostro Paese. Esistono diverse altre regolamentazioni che influenzano le scelte dei genitori, in particolare nei primi anni di vita di un bambino, creando di fatto delle situazioni in cui i nomi possono not riflettere del tutto le aspettative familiari.

La realizzazione di una normativa più attenta alle preferenze culturali e personali potrebbe favorire una maggiore libertà di espressione. Questo episodio della vita di Asia Argento rimane emblematico di come la combinazione di leggi passate e scelte personali possa influenzare le identità, spesso con effetti inaspettati sui legami interpersonali e sul modo in cui ci si presenta al mondo.

La storia delle scelte sui nomi non è solo un fatto personale, ma solleva interrogativi su come le convenzioni sociali e giuridiche possano influenzare identità e relazioni, creando talvolta una distanza tra il nome e il vero io di una persona.

Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *