La mobilitazione dei rappresentanti del settore ittico sardo si intensifica, mostrando l’urgenza di interventi per salvaguardare la pesca lagunare, cruciale per l’economia regionale. Il 19 dicembre 2024, cooperative e associazioni si riuniranno in viale Trento a Cagliari per esprimere le loro preoccupazioni riguardo le problematiche che affliggono questo importante comparto. Il calo di operatività è accentuato, tra l’altro, dalla mancanza di manutenzione, da normative obsolete e dalla crescente pressione esercitata dalla fauna selvatica.
Le organizzazioni che sostengono la protesta
In prima linea nella manifestazione ci sono le principali associazioni che rappresentano il settore ittico in Sardegna. Agci Agrital Sardegna, rappresentata da Giovanni Angelo Loi, Legacoop Sardegna Settore Pesca e Acquacoltura, coordinata da Mauro Steri, Confcooperative FedAgriPesca Sardegna Area Pesca e Associazione Armatori Sardegna, guidata da Renato Murgia, sono tutti uniti per alzare la voce contro le condizioni attuali. Le cooperative di pescatori, in particolare quelle provenienti dall’Oristanese, intendono richiamare l’attenzione sui problemi che minacciano non solo le loro operazioni, ma anche il futuro della pesca lagunare in Sardegna.
L’importanza del comparto lagunare per l’economia regionale
La pesca lagunare costituisce un elemento fondamentale dell’economia della Sardegna, con 24 compendi ittici operati da 20 cooperative, coprendo circa 10.000 ettari su tutto il territorio regionale. Questo sistema fornisce occupazione diretta a circa 1.000 lavoratori. Le aree più rilevanti includono l’Oristanese, con ben 5.600 ettari dedicati, il Cagliaritano, con 1.800 ettari, e il Sulcis, che si estende per 1.300 ettari. Tale panorama evidenzia l’importanza strategica di questo settore per la sussistenza economica di molte famiglie e del mercato locale.
Le difficoltà nella salvaguardia delle lagune
La situazione attuale del settore è gravemente compromessa da vari fattori. Le associazioni di categoria denunciano che le lagune, ecosistemi delicati e unici, sono in pericolo a causa dell’interramento dei canali, della diffusione di specie invasive e di fenomeni meteorologici estremi. Si sottolinea come le leggi regionali varate nel 2021, che prevedevano un finanziamento di sei milioni di euro per la manutenzione e il ripristino degli ecosistemi lagunari, non abbiano mostrato segni di attuazione. Questo ritardo pone ulteriori rischi e crea un clima di incertezza tra gli operatori del settore.
Normative e regolamenti inefficaci
Ad aggravarne la situazione sono le normative esistenti, ritenute insufficienti. Le organizzazioni di settore lamentano l’inefficienza delle regolazioni sulla fauna selvatica. “I danni provocati dai cormorani sono in aumento,” avvertono i rappresentanti delle cooperative. Le attuali leggi non sembrano fornire strumenti efficaci per limitare l’impatto di queste specie sulle produzioni ittiche, né per compensare i danni subiti dai pescatori. La richiesta di un sistema di monitoraggio affidabile è quindi una priorità per garantire la sostenibilità economica delle loro attività.
Le criticità legate alla pesca dell’anguilla
Un ulteriore aspetto problematico è rappresentato dalla pesca dell’anguilla. Le restrizioni imposte attualmente, senza adeguate misure di sostegno, penalizzano notevolmente le aziende. Le associazioni di tipo operativo denunciano che le promesse fatte per il ripopolamento dell’anguilla e formazioni per gli operatori, risalenti al 2009, non hanno mai trovato applicazione. Questo crea un contesto di frustrazione e sfiducia nel sistema legislativo e nella sua capacità di supportare le attività economiche legate alla pesca.
Le richieste della manifestazione
Il raduno di domani avrà l’obiettivo di chiedere interventi immediati alle autorità competenti. Tra le richieste principali vi sono l’avvio dei lavori di manutenzione urgente, una revisione delle normative sulla fauna selvatica, e l’introduzione di regole più chiare per la gestione della pesca dell’anguilla. Inoltre, si richiede la creazione di un tavolo tecnico in cui i pescatori possano avere voce in capitolo nelle decisioni che riguardano il futuro del loro settore. Un’iniziativa che potrebbe rilanciare la pesca lagunare e sostenere le famiglie e le comunità che da essa dipendono.