Premiati i talenti accademici per il patrimonio minerario culturale della Sardegna a Carbonia

Il comune di Carbonia ha premiato le migliori tesi di laurea sulla cultura mineraria sarda, valorizzando il patrimonio storico e promuovendo la ricerca attraverso il premio Giampiero Pinna.
Immagine generata con AI

Il comune di Carbonia ha ospitato un evento significativo dedicato all’assegnazione delle borse di studio per le tesi di laurea più meritevoli nella terza edizione del premio Giampiero Pinna. Questa iniziativa onora la memoria del fondatore del Cammino storico, religioso, culturale e minerario dedicato a Santa Barbara e si propone di valorizzare la ricchezza del patrimonio minerario e culturale della Sardegna. Le tesi premiate, che esplorano vari aspetti legati alla storia mineraria dell’isola, offrono nuove prospettive sulla conoscenza e la valorizzazione del territorio sardo.

Le tesi premiate e i loro temi

Numerosi candidati hanno presentato lavori di ricerca interessanti, ma le migliori tesi sono state selezionate sulla base della loro capacità di affrontare temi innovativi e rilevanti. Tra di esse, la tesi di Sara Aureliano ha messo in evidenza l’importanza del Neogotico e dell’eclettismo nell’architettura mineraria sarda alla fine del diciannovesimo secolo. Questo lavoro non solo analizza gli stili architettonici, ma invita anche a riflettere sul modo in cui l’architettura può riflettere la cultura mineraria di un’epoca.

Un altro lavoro apprezzato è stato quello di Luigi Sale, intitolato “Cammino minerario di Santa Barbara: patrimonio nutraceutico e benessere psicofisico”, in cui viene esplorato il legame tra l’ambiente minerario e i benefici per la salute umana, contribuendo a una visione olistica del turismo legato ai luoghi minerari.

In seguito, Rossella Todde ha presentato una tesi intitolata “Porto Flavia, da porto minerario a porto turistico: valorizzazione dei siti minerari dismessi a fini turistici”. Questo lavoro analizza le potenzialità di riconversione di questi spazi, proponendo strategie per migliorare l’attrattiva turistica dei luoghi storicamente dedicati all’estrazione mineraria.

Altri lavori degni di nota includono quello di Davide Chia su “Schisorgius, la formazione e la ricerca di tesori in Sardegna fra mito e realtà archeologica”, che unisce mito e indagini scientifiche per esplorare le ricchezze nascoste dell’isola, e la tesi di Riccardo Simonetto, “Turismo slow e turismo dei cammini: nuovi orizzonti di scoperta dei territori”, che propone un approccio al turismo sostenibile e lento, evidenziando come i cammini possano rivelare angoli nascosti della Sardegna.

Infine, Elena De Fanti ha concluso la lista con la sua tesi “Sotto sopra: alla ricerca della dimensione invisibile dei paesaggi minerari”, un lavoro che mette in discussione la percezione dei paesaggi e il rapporto tra visibilità e invisibilità. Queste ricerche non solo offrono spunti accademici, ma anche pratiche utili per un turismo più consapevole.

Il ruolo della comunità e delle istituzioni

Il premio dedicato a Giampiero Pinna rappresenta un’importante opportunità per promuovere la cultura mineraria e la biodiversità della Sardegna. Questa iniziativa è il frutto dell’impegno del comune di Carbonia, con l’assessora alla scuola Antonietta Melas, e della Fondazione del Cammino di Santa Barbara. Questi enti hanno lavorato insieme per sostenere e valorizzare il lavoro degli studenti, promuovendo la ricerca come strumento fondamentale per la comprensione e la valorizzazione del patrimonio culturale.

Invitiamo la comunità e le istituzioni locali a continuare su questa strada, sostenendo i giovani poeti e scienziati che dedicano le loro energie a esplorare e proteggere questo patrimonio unico. L’approccio multidisciplinare, unito alla passione dei partecipanti, offre spunti e riflessioni che possono contribuire a preservare e rivalutare non solo i siti minerari, ma anche l’intera cultura sarda.

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