Una serie di incendi recenti a Sant’Antioco ha scosso la comunità locale, generando preoccupazione tra i residenti. Due attacchi avvenuti venerdì sera hanno visto tre autovetture distrutte dalle fiamme, con danni anche a una abitazione limitrofa. Gli investigatori sono ora sulle tracce dei responsabili, mentre le indagini sono già in corso.
I roghi che hanno colpito Sant’Antioco
Nella serata di venerdì, intorno alle 22, è scoppiato il primo incendio a Sant’Antioco. La Volkswagen Polo, di proprietà di Maria Consuelo Arrus, era posteggiata davanti alla casa dell’assessore Pasquale Renna quando ha preso fuoco. Grazie a una tempestiva segnalazione dell’assessore stesso, i vigili del fuoco sono intervenuti prontamente in via Sebastiano Satta, domando le fiamme. Nonostante il rapido intervento, l’auto è andata completamente distrutta.
L’azione non si è chiusa qui. A distanza di meno di due ore, nei pressi del primo incendio, un secondo rogo ha colpito due veicoli: un’Opel Mokka, utilizzata come auto aziendale da Matteo Pau, e una Honda Civic appartenente a Ornella Fontana. Le fiamme si sono propagate danneggiando anche gli infissi e la facciata dell’abitazione che si trovava di fronte ai veicoli in fiamme. In preda al panico, i residenti, Rosanna Pusci e suo marito Angelo, hanno deciso di evacuare la casa dirigendosi nel giardino per mettersi al sicuro. La rapidità con cui si sono verificati questi eventi ha impressionato non solo i diretti interessati, ma anche l’intera comunità.
L’escalation degli incendi e le reazioni delle autorità
Con ben cinque automobili bruciate in due settimane, il clima di paura in città sta crescendo. I commenti del sindaco Ignazio Locci sono eloquenti: «Siamo di fronte a una evidente escalation di reati gravissimi», ha sottolineato il primo cittadino, evidenziando non solo i danni materiali causati, ma anche l’impatto psicologico che tali atti hanno sulla popolazione. Locci ha fatto appello al Prefetto affinché vi fosse un potenziamento delle forze dell’ordine per combattere e prevenire il ripetersi di simili eventi, sottolineando che «la violenza e il vandalismo non appartengono alla comunità».
A seguito degli attacchi, i proprietari delle auto distrutte hanno formalizzato delle denunce presso i carabinieri, i quali hanno avviato una serie di indagini per fare chiarezza sulla situazione e identificare i responsabili. In questo contesto, non si esclude la possibilità di visionare le immagini fornite dalle telecamere di videosorveglianza situate nella zona degli incendi, al fine di ottenere informazioni utili.
Testimonianze e indagini in corso
Tra le testimonianze raccolte, alcuni residenti hanno affermato di aver notato una persona incappucciata, completamente vestita di nero, allontanarsi dalla scena con un bidoncino bianco. Qualora questo dettaglio venisse confermato, potrebbe avvalorare l’ipotesi che le auto siano state cosparse di benzina e che il fuoco sia stato appiccato attraverso un sistema che consente di mantenere una certa distanza dalla zona in cui il rogo si sviluppa.
Le forze dell’ordine continuano le loro indagini cercando di corrispondere a questi atti di violenza con un’adeguata risposta, mentre la comunità di Sant’Antioco spera in una risoluzione rapida di questa serie di incendi, desiderosa di tornare alla normalità e di sentirsi al sicuro nel proprio ambiente.