Si sta intensificando il dibattito sulla gestione della fauna ittica nelle lagune dell’Oristanese, con particolare riferimento all’eccessiva proliferazione dei cormorani, uccelli noti per la loro predazione. L’amministratore straordinario della Provincia, Battista Ghisu, ha ufficialmente richiesto un incontro all’assessora regionale alla Difesa dell’Ambiente, Rosanna Laconi, per affrontare congiuntamente la problematica insieme ai pescatori e alle associazioni di categoria.
Incontro con i pescatori: le difficoltà emerse
Recentemente, si è svolto presso la sede provinciale un incontro dedicato a discutere delle difficoltà affrontate dal settore della pesca, durante il quale sono emersi vari punti critici riguardanti la popolazione dei cormorani nelle lagune. A partecipare sono stati i rappresentanti delle cooperative di pesca, come Legacoop, Unicoop e Consorzio Pontis, che hanno evidenziato le difficoltà economiche a causa dell’inadeguata gestione del censimento dei cormorani. Durante l’incontro si è discusso dell’inchiesta sui danni provocati da questi uccelli e della richiesta di modifica dei metodi di monitoraggio attualmente in uso.
I rappresentanti di settore hanno quantificato i danni provocati dalla presenza dei cormorani che, secondo le loro stime, superano le attese e incidono profondamente sulle attività di pesca e sull’occupazione. Alcuni pescatori hanno messo in dubbio l’affidabilità dei dati forniti dal sistema di monitoraggio esistente, chiedendo una revisione delle misure attuali.
Ghisu ha sottolineato l’importanza di effettuare un censimento più accurato. Le critiche vertono sulla delibera regionale che governava il censimento stesso, considerata non adeguata perché improntata su criteri che non riflettono la reale situazione delle lagune.
Criticità nella gestione idraulica delle lagune
Oltre al confronto sugli aspetti riguardanti i cormorani, è stato messo in risalto il tema delle manutenzioni idrauliche, fondamentali per il mantenimento degli ambienti acquatici. I pescatori hanno evidenziato che la Regione, proprietaria delle lagune, non sta facendo abbastanza per garantire la corretta gestione di queste aree, mettendo a rischio non solo la fauna ittica ma anche l’economia che da essa dipende.
Battista Ghisu ha affermato che la qualità delle acque e l’habitat lagunare sono minacciati da fattori come l’interramento, il cambiamento climatico e una scarsa manutenzione di fondali e canali. Questi aspetti, uniti alla presenza numerosa dei cormorani, contribuiscono a una grave crisi per il settore della pesca, con perdite significative in termini di pesce e, di riflesso, in forza lavoro.
Le famiglie che traggono il proprio sostentamento dalla pesca si trovano a fronteggiare una riduzione delle opportunità lavorative, con il rischio di comprometterne l’esistenza. Le cooperative, in particolare il Consorzio Pontis, hanno segnalato danni superiori a 2 milioni di euro solo nel territorio di Cabras, confermando che la crisi lavorativa ha portato cospicue riduzioni nei numeri di personale impiegato.
Richiesta di confronto per una nuova strategia
Ghisu, nella sua comunicazione all’assessora Laconi, ha insistito sul fatto che una valutazione più precisa sulla popolazione di cormorani e sui danni che questi provocano potrebbe portare a una ridefinizione delle risorse disponibili per il settore. Ha anche sollevato la questione dell’importanza delle linee guida riguardanti il censimento, che devono essere aggiornate, considerando che sono alle soglie della scadenza.
Domenica 17 dicembre 2024, l’amministratore straordinario ha espresso fiducia nella sensibilità dell’assessora, chiedendo la sua disponibilità per un incontro con i rappresentanti del settore pesca e la IV Commissione Regionale. Il coinvolgimento attivo della Regione sarebbe fondamentale per una revisione delle strategie attuate, che potrebbero, a lungo termine, favorire una ripresa e un sostegno migliore alle comunità di pescatori della Sardegna, contribuendo alla salvaguardia delle preziose lagune dell’Oristanese.