domenica, Settembre 29, 2024

Tragica strage familiare a Nuoro: un marito uccide moglie e figlia prima di suicidarsi

In un tragico episodio di violenza domestica, una famiglia di Nuoro è stata devastata da una strage avvenuta mercoledì mattina in via Ichnusa. Giusy Massetti, 43 anni, è stata la prima vittima a cadere sotto i colpi del marito Roberto Gleboni, 52 anni, un operaio forestale che, dopo aver sterminato la propria famiglia, si è tolto la vita. Le indagini sono in corso e le autopsie delle vittime rivelano dettagli inquietanti sull’accaduto.

Le dinamiche della tragedia

I primi racconti della tragedia descrivono un’azione rapida e brutale. Roberto Gleboni avrebbe esploso quattro colpi di pistola, due alla tempia e due al torace di Giusy, un gesto che testimonia un’aggressione premeditata. La sparatoria ha avuto luogo all’interno della loro abitazione, con il vicino Paolo Sanna, 69 anni, colpito dalla violenza dell’uomo mentre tornava a casa. Le vittime sono state tutte celebrate nella giornata delle autopsie all’ospedale Brotzu di Cagliari, sotto la supervisione del medico legale Roberto Demontis.

Le indiscrezioni che emergono negli ambienti investigativi indicano un clima di tensione all’interno della coppia. Ci sono segnalazioni che Giusy avesse deciso di separarsi dal marito, una scelta che Roberto avrebbe avuto difficoltà ad accettare. Questo scenario di conflitto familiare ha sollevato interrogativi sui segnali di allerta che possono essere stati ignorati nel corso degli ultimi mesi, portando a questo esito mortale.

Le vittime e le conseguenze della violenza

Oltre a Giusy, la tragedia ha coinvolto anche la figlia maggiore di 25 anni e il giovane figlio della coppia, Francesco Gleboni, di 10 anni. Il fratello 14enne, fortunatamente scampato per poco alla morte, ha subito lievi ferite e ora si trova sotto stretto controllo. Questo giovane potrebbe essere un testimone chiave, avendo assistito agli eventi prima della tragedia e avendo potuto offrire dettagli agli investigatori durante un’audizione protetta durata tre ore.

La madre 84enne di Roberto, un’altra vittima in questa catena di violenza, è stata colpita gravemente ma fortunatamente si è salvata ed è attualmente in condizioni stabili dopo essere stata ricoverata in Rianimazione. Questo poiché Roberto, prima di togliersi la vita, l’ha colpita nel corso di una furia ingiustificata. Lo sconvolgente epilogo di questa famiglia ha colpito non solo i familiari, ma l’intera comunità di Nuoro.

Riconoscimenti e solidarietà da parte della comunità

In risposta a questa tragedia, il Comune di Nuoro ha organizzato una fiaccolata per le vittime. Venerdì sera, il corteo è partito dalla casa della famiglia in via Ichnusa e ha percorso la strada fino alla cattedrale, attestando la solidarietà della comunità verso le famiglie colpite. Durante la cerimonia, sono stati espressi sentimenti di vicinanza e commozione da parte di molti cittadini, con la chiara intenzione di non dimenticare le vittime di questa strage che ha lasciato segni indelebili.

Il dramma che ha colpito Nuoro pone interrogativi profondi su come arginare la violenza domestica e proteggere le vittime. Le autorità locali e gli esperti di psicologia stanno intensificando le loro indagini e le campagne di sensibilizzazione, cercando di interrompere il tragico ciclo di violenza che continua a colpire troppe famiglie.