Luca Lucci, noto per il suo ruolo di primo piano tra gli ultrà del Milan, si trova nuovamente al centro di un’inchiesta. Già arrestato nell’ambito delle indagini riguardanti le curve di San Siro, ora è destinatario di una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere. Questo provvedimento è parte di un’operazione più ampia, che ha coinvolto altre otto persone, legata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
I dettagli dell’inchiesta sul trafficante
L’indagine che ha portato ai recenti arresti è stata coordinata dai pubblici ministeri di Milano Rosario Ferracane e Leonardo Lesti, ed è stata condotta dalla Squadra Mobile di Milano. Gli inquirenti hanno fatto emergere un traffico impressionante: si parla di tre tonnellate di hashish, 255 chili di marijuana e 53 chili di cocaina, traffico avvenuto tra giugno 2020 e febbraio-marzo 2021. Queste cifre parlano chiaro e pongono in luce la gravità e la portata del fenomeno che si sta cercando di arginare.
La quarta ordinanza di custodia cautelare a carico di Lucci, 43 anni, si aggiunge a una serie di eventi legati a crimini di associazione. Solo a fine settembre, il leader ultrà era stato arrestato in un maxi blitz condotto dalla Polizia e dalla Guardia di Finanza, nell’ambito di indagini sulle frange più estreme delle curve di San Siro, in particolare quella rossonera.
Le precedenti ordinanze e la rete di traffico
Dopo il primo arresto, sono seguite altre indagini. Il 18 novembre 2023 Lucci ha ricevuto un’altra ordinanza per spaccio di droga, legata a un’inchiesta condotta dal pm Gianluca Prisco e dalla Guardia di Finanza di Pavia. Qui emergevano collegamenti con cosche della ‘ndrangheta. A rincarare la dose, il 2 dicembre gli è stata notificata un’altra custodia cautelare come presunto mandante del tentato omicidio dell’ultrà milanista Enzo Anghinelli, avvenuto nel 2019.
Il tentativo di omicidio ha suscitato grande attenzione da parte delle forze dell’ordine; uno dei presunti esecutori materiali, Daniele Cataldo, è stato arrestato nel mese di ottobre. Questo intreccio di violenza e traffico di droga non solo coinvolge Lucci, ma sembra esserci un sistema esorbitante di criminalità organizzata in atto.
L’operazione in questa fase critica
La recente ordinanza, firmata dal giudice per le indagini preliminari di Milano Fabrizio Filice, rappresenta un ulteriore passo nelle indagini su un’associazione per delinquere dedicata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Complessivamente, l’inchiesta ha portato a un provvedimento che coinvolge otto persone ed è emersa come parte di un filone separato dalle indagini relative al caso Anghinelli.
L’analisi dei messaggi scambiati su piattaforme criptate ha fornito un quadro più chiaro della situazione. Le informazioni sono state raccolte dagli investigatori della Squadra Mobile e acquisite tramite un coordinamento con Eurojust e Europol, rappresentando un netto passo avanti nelle operazioni per smantellare questa rete criminale.
Tensioni e perquisizioni
Oltre a Lucci, l’inchiesta ha visto coinvolti anche altri ultrà milanisti già arrestati nell’ambito delle operazioni conosciute come “doppia curva”. Nella giornata di oggi, è stata eseguita anche una serie di perquisizioni nei confronti di 13 persone, che non sono state oggetto di misure cautelari. Tuttavia, il giudice ha riconosciuto i gravi indizi di reato, anche se non erano presenti le esigenze cautelari.
Il panorama che emerge è complesso e inquietante, con una rete ben più ampia di quanto inizialmente percepito. La continuazione di queste indagini è essenziale per contrastare un fenomeno che minaccia la sicurezza di molti e la tranquillità sociale.