Alessandro Gabrielloni, attaccante del Como, ha recentemente vissuto un momento chiave della sua carriera calcistica, segnando in Serie A dopo aver collezionato reti in tutte le categorie inferiori. LA SUA IMPRESA contro la Roma, avvenuta nei minuti di recupero della partita, ha sbloccato l’incontro e rappresenta il coronamento di un sogno per il giocatore 30enne. La sua duplice prestazione, che ha incluso anche un assist decisivo, ha attirato l’attenzione dei media sportivi e dei tifosi. In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Gabrielloni ha condiviso alcune riflessioni sul suo percorso e sul team del Como, esprimendo gratitudine e ottimismo.
La soddisfazione del gol
Per Alessandro Gabrielloni, segnare nella massima serie rappresenta un traguardo immenso. “Segnare in Serie A è un sogno che si realizza”, ha dichiarato. La sua rete contro la Roma non solo ha dato i tre punti al Como, ma ha anche acceso gli animi dei tifosi, dimostrando che il club è pronto a competere a livelli elevati. “Ho sentito una gioia indescrivibile nel realizzare il gol. Ogni calciatore spera di avere questo tipo di successo in carriera”, ha continuato. Il successo è ancor più significativo visto l’impegno e il sacrificio che il giocatore ha messo nel suo percorso sportivo, dalle giovanili fino all’attuale posizione in Serie A.
Un grande gruppo
Oltre al gol, Gabrielloni ha mostrato un notevole spirito di squadra. L’assist per Nico Paz, che ha portato al raddoppio del Como, è stato visto come un gesto di altruismo. “Era giusto condividere il momento di esultanza. Questo dimostra che il nostro gruppo è unito e cresce insieme. Non ci sono solo i singoli, ma una vera squadra”, ha commentato. Questo approccio collettivo è fondamentale per i successi del Como, che ambisce a stabilire la propria presenza nella massima serie. Gabrielloni ha evidenziato come la mentalità di squadra sia uno degli aspetti su cui si stanno concentrando sia i giocatori che lo staff.
Un traguardo accademico
Un aspetto curioso emerso dall’intervista è il percorso accademico di Gabrielloni. Durante il lockdown, ha conseguito la laurea, un traguardo che non ha dimenticato di menzionare. “Ho discusso la tesi da remoto. Ero seduto a casa e, sotto, indossavo dei pantaloni del Como, ma non erano visibili in video”, ha detto con un sorriso. Questo aneddoto offre uno spaccato interessante sulla vita di un calciatore, diviso tra sport, studio e diari di vita quotidiana, e testimonia il suo impegno nel non trascurare l’istruzione nonostante le pressioni del calcio professionistico.
L’orgoglio per le origini
Gabrielloni è nato a Jesi, città da cui proviene anche un altro celebre calciatore, Roberto Mancini. “Questo legame con la mia città è importante. Ricevo tantissimo supporto dai miei concittadini, che mi scrivono e fanno il tifo per me. È gratificante sapere di avere una comunità che ti sostiene”, ha affermato. Tale affetto rappresenta una fonte di motivazione e orgoglio che accompagna il calciatore nelle sue prestazioni sul campo.
Un’origine gastronomica
Non manca, poi, un accenno alla pizza che porta il suo nome, un piatto dedicato a lui che ha destato curiosità. La preparazione prevede pomodorini e funghi, ma sorprendentemente, Gabrielloni non l’ha ancora assaggiata. “Non è ancora stato il momento, ma ne sono lusingato”, ha commentato, con un tono divertito. Questi piccoli dettagli rendono il calciatore accessibile e vicino ai tifosi, creando un legame emotivo oltre quello sportivo.
Un sogno da realizzare
Guardando al futuro, Gabrielloni ha iniziato a pensare alla sua prossima sfida: giocare da titolare allo Stadio San Siro contro l’Inter. “Per me è già un onore esserci, sia che giochi dall’inizio che subentri. Ogni momento in campo è un sogno che si avvera”, ha detto. Questa attitudine riflette il suo approccio positivo e la determinazione a sfruttare ogni opportunità che il calcio gli offre.