Il processo per presunto stupro di gruppo che coinvolge Ciro Grillo e i suoi coimputati Vittorio Lauria, Edoardo Capitta e Francesco Corsiglia, continua a fare notizia. Nell’udienza tenutasi a Tempio Pausania, sono emerse alcune conferme importanti riguardanti un video che, si sostiene, potrebbe essere cruciale nella dinamica dei fatti contestati. La situazione si complica sempre di più, con il supporto di evidenze tecniche che arricchiscono il quadro accusatorio e difensivo.
Il riconoscimento del video
Durante l’udienza, è stato il tecnico informatico Mattia Epifani a dichiarare che Ciro Grillo ha girato il video che viene attualmente esaminato nel processo. Questo video è diventato uno degli elementi chiave per l’accusa. Grillo stesso, in precedenti interrogatori, aveva ammesso di essere l’autore delle riprese, effettuate con il cellulare di Capitta. Epifani ha analizzato attentamente i frame del filmato, confermando che per alcuni istanti, Ciro si è ripreso in volto prima di inquadrare Lauria e Capitta insieme alla presunta vittima. Corsiglia, invece, ha sempre sostenuto di non essere presente al momento del video, dichiarando di essere andato a dormire.
Tuttavia, la versione di Epifani si scontra con quella degli avvocati della parte civile, Giulia Bongiorno e Dario Romano, i quali sostengono che Corsiglia potrebbe aver girato il video poiché non appare direttamente inquadrato. Questo dibattito sulla paternità del video solleva interrogativi ulteriori sulle dinamiche di quella serata.
Dettagli sul video e altre evidenze
Il lavoro di Epifani non si è limitato all’analisi del filmato, ma ha incluso anche il recupero di dati dai cellulari dei quattro imputati e della ragazza coinvolta. Sono stati esaminati metadati, fotografie e interazioni sociali per costruire un quadro dettagliato degli eventi. Questo lavoro ha portato alla luce un elemento significativo: delle fotografie che ritraggono la presunta vittima di spalle all’interno di un’auto identificata come appartenente a Corsiglia. Queste immagini, risalenti alla mattina del 17 luglio 2019, sono state condivise in una chat di gruppo dai ragazzi e mostrano la suddetta auto nei pressi del Caffè degli Artisti, un bar ad Abbiadori, vicino Porto Cervo.
Corsiglia ha affermato di essere andato a comprare le sigarette con la ragazza, Lauria e Capitta, mentre la studentessa ha dichiarato di non ricordare l’episodio. La discrepanza nelle testimonianze potrebbe rivelarsi fondamentale per stabilire un collegamento tra le varie parti coinvolte.
Prossimi passi del processo
Il procedimento legale proseguirà con un’udienza programmata per il 17 febbraio 2025. In questa occasione, si attende la testimonianza di Enrique Bye Obando, un giovane norvegese di origine nicaraguense che è considerato un testimone cruciale della difesa. Obando era stato accusato da un’altra studentessa di violenza sessuale avvenuta in Norvegia nel 2018, ma ha sempre negato le accuse, affermando che la ragazza si è scusata con lui per aver mentito.
Con le testimonianze e le prove che continueranno a venire alla luce, il processo si preannuncia denso di sviluppi e discussioni legali. I dettagli emersi fino ad ora pongono interrogativi non solo sulla responsabilità individuale dei coinvolti, ma anche sul contesto in cui si sono svolti gli eventi contestati.