Nel tardo Settecento, un’idea brillante e innovativa diventa oggetto di contesa in Inghilterra, segnando l’inizio della storia della soda e dell’acqua tonica. Una serie di eventi intriganti si intrecciano tra le menti di un pastore protestante, un abile orologiaio e le circostanze storiche del tempo, dando vita a un fenomeno che è oggi parte della cultura globale. Scopriamo come questi personaggi e le loro scoperte hanno cambiato per sempre il modo di bere degli inglesi.
I protagonisti di una rivoluzione: Joseph Priestly e il suo genio
Joseph Priestly, pastore protestante di Leeds, si distingue per la sua intelligenza e curiosità scientifica. Cresciuto in una famiglia di fabbricanti di tessuti, Priestly si dedica alla filosofia, alla chimica e, come molti dei suoi compatrioti, alla birra. Questo mix di interessi lo porta a voler comprendere il fenomeno della frizzantezza dell’acqua. Spinto dalla curiosità, decide di costruire un dispositivo in grado di infondere anidride carbonica in un liquido, riuscendo a creare la prima acqua gassata conosciuta come “soda”.
Entusiasta della sua scoperta, invita amici a una cena per condividere il suo esperimento. Tra i partecipanti c’è Johann Jacob Schweppe, orologiaio di origine ginevrina, che rimane colpito dalla soda di Priestly. Consapevole del potenziale commerciale della bevanda, Schweppe decide di brevettare l’idea di Priestly e di realizzare la sua piccola fabbrica per produrre acqua gassata. Questa decisione rappresenta un punto di partenza fondamentale per la storia della soda, ma segna anche l’inizio di una serie di appropriazioni creative.
L’evoluzione della produzione: dalla terracotta al vetro
Nonostante l’entusiasmo di Schweppe, la sua soda incontra un ostacolo: la mancanza di contenitori adeguati per la conservazione del gas. Negli anni del XVIII secolo, le bottiglie di vetro non erano ancora diffuse e così Schweppe è costretto a utilizzare contenitori di terracotta. Tuttavia, questi non possono mantenere a lungo la CO2, vanificando gli sforzi per commercializzare la bevanda.
La situazione cambia quando Sir Kenelm Digby, un imprenditore e filosofo del periodo, applica le sue conoscenze di maestro vetraio per costruire bottiglie in vetro, permettendo una conservazione più efficace delle bevande gassate. Nonostante le sue innovazioni, Digby non brevetta la sua invenzione, e, purtroppo, nuovamente Schweppe si appropria dell’idea e continua a sviluppare il mercato della soda. Ma il cammino verso il successo è lungo e insidioso, poiché la bevanda viene inizialmente percepita come un medicinale costoso.
L’incontro tra storia e leggenda: l’acqua tonica
Il culmine della storia di Priestly e Schweppe si intreccia con eventi storici e leggende locali. Tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, i marinai britannici inviati in India si trovano ad affrontare la malaria, una malattia devastante, e i medici inglesi cercano disperatamente una cura. L’incontro con gli indiani porta alla scoperta del chinino, estratto dalla corteccia dell’albero di china, ma il suo sapore amaro rende necessaria l’aggiunta di zucchero e limone.
Questo mix di ingredienti, insieme all’innovazione di Schweppe, porta alla nascita dell’acqua tonica, una bevanda che si farà strada nel gusto dei consumatori e diventerà famosa a livello mondiale. L’unione di questi due elementi non solo salva delle vite, ma getta anche le basi per nuove tradizioni che perdureranno nel tempo.
La svolta storica: l’Expo di Londra e il successo commerciale
Il vero trampolino di lancio per l’acqua tonica avviene all’Expo di Londra nel 1851, dove la società Schweppes & Co. presenta il suo prodotto con un’installazione iconica, la Fontana di vetro di Follett Osler, all’interno del Crystal Palace. Si narra che durante l’evento, centinaia di migliaia di visitatori assaporino l’acqua tonica, promuovendo in questo modo la bevanda a un pubblico ben più vasto. Questo evento segna non solo un’epoca, ma anche il riconoscimento definitivo del marchio Schweppes sul mercato globale.
In quegli anni, i marinai britannici iniziano a combinare l’acqua tonica con il gin, dando origine a quella che oggi conosciamo come gin tonic. Anche se questi eventi si intrecciano in una narrazione leggendaria, rappresentano un momento cruciale nella storia delle bevande sfruttate appieno dalla creatività e dalle necessità di un’epoca. La soda e l’acqua tonica, nate da un’idea eccessivamente contesa, continuano a rimanere nel cuore della cultura delle bevande, influenzando senza sosta il modo in cui il mondo intero beve.