Nuove proposte per sostenere il settore balneare in Sardegna: la mozione dei consiglieri del gruppo Sardegna al centro 20 Venti

I consiglieri regionali sardi chiedono un aggiornamento normativo per il settore balneare, proponendo di estendere a 12 mesi il nulla osta paesaggistico e affrontando le sfide economiche e ambientali attuali.
Nuove proposte per sostenere il settore balneare in Sardegna: la mozione dei consiglieri del gruppo Sardegna al centro 20 Venti - Nidi di Sardegna

La situazione economica dei balneari sardi, da anni in balia di incertezze e condizioni difficili, richiede con urgenza l’attenzione delle istituzioni. I consiglieri regionali del gruppo Sardegna al centro 20 Venti, Alberto Urpi, Stefano Tunis e Antonello Peru, hanno presentato una mozione mirata a risolvere le problematiche che affliggono questo settore cruciale per l’economia dell’isola. Tra le questioni più critiche vi è l’obbligo di smantellare le strutture durante i mesi invernali, il che porta a costi ingenti per gli operatori e a un’offerta turistica limitata.

Le sfide del settore balneare sardo

Negli ultimi anni, il comparto balneare sardo ha affrontato numerose sfide, complicate ulteriormente dalle norme europee imposte dalla direttiva Bolkestein. Questa direttiva richiede che dal 2025 si svolgano gare europee per l’assegnazione delle concessioni demaniali, il che ha creato uno stato di incertezza tra gli imprenditori del settore. La mozione presentata dai consiglieri intende rispondere a queste problematiche, evidenziando l’impatto negativo delle attuali normative regionali, che risalgono al 1989 e necessitano di un urgente aggiornamento per adattarsi alle esigenze attuali.

Alberto Urpi ha sottolineato come l’obbligo di smontare le strutture, in vigore da ottobre ad aprile, non solo incida economicamente sugli imprenditori, ma limiti anche la capacità della Sardegna di allungare la stagione turistica. Con una carenza di servizi disponibili nei mesi autunnali e invernali, la mozione intende incentivare un approccio più flessibile che permetta ai balneari di mantenere le loro strutture attive e pronte a ricevere turisti durante tutto l’anno.

La richiesta di innovazione normativa

Nel cuore della mozione si trova l’appello alla Giunta Regionale affinché venga concessa la possibilità ai balneari di ottenere il nulla osta paesaggistico per 12 mesi anziché 6. Questo sarebbe un cambiamento significativo per la categoria, permettendo agli operatori di evitare le spese inutili legate allo smontaggio e rimontaggio delle strutture. La necessità di una revisione delle leggi esistenti è riaffermata dai consiglieri, che vogliono abrogare la legge regionale 45 del 1989 che attualmente regola l’assegnazione delle concessioni demaniali.

“Dobbiamo guardare alle esigenze attuali”, ha dichiarato Urpi, insistendo sul fatto che “la Sardegna è cambiata, così come il clima e le preferenze turistiche”. Con l’emergere di nuove forme di turismo, come il cicloturismo e i percorsi religiosi, è chiaro che la regione deve adattarsi per rimanere competitiva. Il 90% delle spiagge sarde, ha evidenziato il consigliere, non offre servizi durante i mesi invernali, creando una disparità tra le aree urbane e quelle rurali.

Le implicazioni ambientali e sociali

La questione non riguarda solo l’economia, ma ha anche significative implicazioni ambientali e sociali. Stefano Tunis ha rimarcato quanto sia superata la norma che obbliga al smontaggio delle strutture. Gli effetti ambientali negativi, derivanti dall’utilizzo di mezzi pesanti in aree di pregio ambientale e dalla produzione di rifiuti nel processo di smontaggio, sono anch’essi un motivo di preoccupazione. La necessità di una gestione sostenibile e rispettosa dell’ambiente è diventata un imperativo per gli operatori turistici, i quali si trovano dinanzi alla responsabilità di tutelare le risorse naturali della Sardegna.

Inoltre, il continuo smontaggio e rimontaggio di strutture può portare a una diminuzione della qualità dei servizi offerti, creando un circolo vizioso che danneggia tanto gli imprenditori quanto i turisti. La mozione presenta, quindi, una visione di lungo termine: garantire stabilità agli imprenditori balneari permetterà di migliorare l’offerta turistica e, contemporaneamente, di preservare l’ambiente. La proposta lascia presagire un futuro in cui il settore balneare possa finalmente ottenere il riconoscimento e il supporto di cui ha bisogno per prosperare in un contesto in continua evoluzione.

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