Presentazione di uno studio innovativo sulle abilità sociali nel disturbo dello spettro autistico a Sassari

L’Ateneo di Sassari presenta uno studio innovativo sul potenziamento delle abilità sociali nei bambini con autismo, con il dottor Stefano Vicari come ospite, per promuovere interventi precoci e personalizzati.
Presentazione di uno studio innovativo sulle abilità sociali nel disturbo dello spettro autistico a Sassari - Nidi di Sardegna

L’Ateneo di Sassari si prepara a dare il benvenuto a un’importante iniziativa dedicata all’autismo, un tema di notevole rilevanza sociale e scientifica. Venerdì alle 10, l’Aula Magna ospiterà la presentazione dello “Studio sul potenziamento delle abilità sociali nel disturbo dello spettro autistico”. Questo evento vedrà come ospite d’onore il dottor Stefano Vicari, neuropsichiatra dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù, la cui esperienza arricchirà il dibattito riguardo a soluzioni efficaci per affrontare il complesso mondo dell’autismo.

Lo studio: focus sul social skills SSG

Il progetto di ricerca è frutto della collaborazione tra la Neuropsichiatria infantile dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari e l’Istituto Rete per il Sociale ETS di Roma. L’obiettivo principale è quello di valutare l’efficacia di un intervento che si concentra sul potenziamento delle abilità sociali nei bambini affetti da Disturbo dello Spettro Autistico .

Il Disturbo dello Spettro Autistico, una patologia del neurosviluppo, si manifesta con comportamenti ripetitivi e significative difficoltà nelle interazioni sociali e nella comunicazione. Questo studio si pone come un’importante opportunità di ricerca, mirando a evidenziare l’importanza di trattamenti precoci e su misura. Il Social Skills SSG è un training specificamente progettato per migliorare l’interazione sociale in vari contesti, affrontando le sfide quotidiane che i bambini e le famiglie devono affrontare.

Sono previste attività pratiche che includono attività sportive e orticoltura, poiché queste occasioni di interazione possono facilitare l’apprendimento di competenze sociali fondamentali. Inoltre, il progetto prevede un costante aggiornamento e formazione per gli operatori e gli insegnanti, per garantire un approccio integrato e multidisciplinare.

Un progetto sostenuto da organizzazioni locali

La realizzazione dello studio non sarebbe stata possibile senza il supporto di entità come il Rotary Club Sassari Nord e la Fondazione di Sardegna, che hanno fornito contribuiti economici significativi. Tale supporto evidenzia l’impegno della comunità locale nei confronti delle problematiche legate all’autismo e alla salute mentale.

Il coinvolgimento dell’Università di Sassari e della Cooperativa Giuliaparla di Roma nel progetto rappresenta un ulteriore passo verso una comprensione più profonda e un miglior supporto ai bambini con ASD e alle loro famiglie. Questo approccio multidisciplinare promette di ampliare non solo le conoscenze scientifiche, ma soprattutto di fornire strumenti pratici per affrontare le sfide di tutti i giorni.

L’importanza di interventi precoci e personalizzati

La prevalenza crescente dei disturbi dello spettro autistico nel corso degli anni ha reso cruciale la realizzazione di interventi mirati e tempestivi. Le evidenze scientifiche indicano che un intervento precoce può migliorare significativamente lo sviluppo delle abilità sociali e comunicative nei bambini con ASD, permettendo loro di integrarsi meglio nella società.

Il progetto che verrà presentato presso l’Ateneo di Sassari sottolinea l’importanza di un approccio che coinvolga attivamente le famiglie e il contesto scolastico. L’integrazione di attività strutturate, come quelle sportive e di giardinaggio, offre un modo innovativo e pratico per insegnare e potenziare abilità sociali. Queste attività, svolte in un ambiente naturale, favoriscono la socializzazione e la comunicazione tra i partecipanti, potenziando così le competenze relazionali.

Con la partecipazione di esperti riconosciuti e una solida collaborazione tra istituzioni, questo studio rappresenta non solo un avanzamento nella ricerca, ma soprattutto un passo significativo verso il miglioramento della qualità di vita per i bambini con autismo e le loro famiglie.

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