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Sciopero al Centro di Ricerca Sardo: i lavoratori chiedono attenzione alla Giunta Regionale

Sciopero al Centro di Ricerca Sardo: i lavoratori chiedono attenzione alla Giunta Regionale

I lavoratori del Centro di Ricerca Crs4 in Sardegna protestano contro la disdetta del contratto integrativo, indossando un presidio per chiedere attenzione e intervento dalla Giunta regionale.
Sciopero al Centro di Ricerca Sardo: i lavoratori chiedono attenzione alla Giunta Regionale - Nidi di Sardegna

Il Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna continua a vivere momenti di forte tensione. I lavoratori, preoccupati per le recenti decisioni dell’amministratore unico, hanno indetto uno sciopero di quattro ore e un presidio che si terrà domani, 8 ottobre, alle 16:00 davanti al Consiglio regionale in via Roma a Cagliari. Le maestranze sperano di attirare l’attenzione della Giunta e della maggioranza in Regione, richiedendo un intervento concreto per risolvere una situazione che si fa ogni giorno più critica.

La protesta dei lavoratori del Crs4

I dipendenti del Crs4, con sede a Pula, esprimono preoccupazione per l’atteggiamento del management nei confronti del sindacato e dei diritti dei lavoratori. Secondo la Fiom Cgil Cagliari e la Rappresentanza Sindacale Unitaria , l’amministratore unico ha deciso di disdire unilateralmente il contratto integrativo vigente, strumento che dal 2015 definisce le mansioni specialistiche e la natura del lavoro all’interno del centro. Questa decisione è vista come una mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori e viene interpretata come un provocazione non solo verso il sindacato, ma anche verso l’intera comunità dei ricercatori.

Il sindacato ha già preso provvedimenti, inviando una diffida ufficiale contro tale disdetta, sottolineando come questa azione possa avere conseguenze negative sul morale all’interno del centro di ricerca. La risposta dell’amministratore unico ha ulteriormente inasprito la situazione, con richieste di imposizione dei tempi per la trattativa. Questa modalità di gestione è considerata contraria alle normative del contratto collettivo nazionale, creando così un clima di sfiducia che alimenta le tensioni tra i lavoratori e la dirigenza.

Un clima di incertezza per i ricercatori

Negli ultimi mesi, il clima all’interno del Crs4 è notevolmente peggiorato. Questa perdita di fiducia tra la direzione e i dipendenti, unita alle recenti decisioni, ha alimentato un senso di insicurezza, portando molti ricercatori a considerare serie alternative lavorative, con il rischio di una vera e propria fuga di talenti. La Fiom Cgil Cagliari e la Rsu avvertono che il deterioramento della situazione potrebbe avere ripercussioni non solo sulla qualità della ricerca, ma anche sulla reputazione del centro stesso.

I lavoratori auspicano che l’attenzione della Giunta e della maggioranza regionale possa tradursi in un intervento risolutivo che possa stabilizzare il clima lavorativo. Domani, durante il presidio, intendono far presente i loro diritti e la necessità di un confronto serio e costruttivo con i rappresentanti regionali, sperando di trovare ascolto e supporto in un momento di grande difficoltà.

La posizione del sindacato

Con un comunicato stampa, i sindacati hanno ribadito la loro ferma opposizione alle scelte intraprese dall’amministratore unico, affermando che è fondamentale preservare i diritti dei lavoratori. Il contratto integrativo, messo in discussione, è visto come un elemento essenziale per definire chiaramente le responsabilità e le mansioni all’interno di un ambiente dove la specializzazione è cruciale per il successo dei progetti di ricerca.

La volontà espressa dai rappresentanti sindacali è quella di attrarre non solo l’attenzione della Giunta, ma anche dei capigruppo del Consiglio regionale. La manifestazione di domani rappresenterà quindi un momento chiave per ribadire l’importanza di garantire un futuro stabile e prospero per il Crs4, un centro che ha contribuito significativamente alla ricerca scientifica in Sardegna. I dipendenti del Crs4 continuano a lottare per la valorizzazione del loro lavoro e per un ambiente di lavoro che rispecchi il valore della ricerca e del progresso scientifico.

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