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Marianna, la protagonista dal furgone: il viaggio interiore nel romanzo di Sabrina Grementieri

Marianna, la protagonista dal furgone: il viaggio interiore nel romanzo di Sabrina Grementieri

“Il sole di sera” di Sabrina Grementieri esplora la vita nomade di Marianna, una giovane donna in fuga dal passato, affrontando temi di evasione, legami umani e autoaccettazione.
Marianna, la protagonista dal furgone: il viaggio interiore nel romanzo di Sabrina Grementieri - Nidi di Sardegna

La narrativa contemporanea spesso si sofferma su temi di evasione e ricerca di sé, riflettendo i desideri e le sfide delle generazioni attuali. “Il sole di sera”, il nuovo romanzo di Sabrina Grementieri pubblicato da Love Edizioni nel 2024, esplora queste dinamiche attraverso la storia di Marianna, una giovane donna che affronta i propri fantasmi mentre vive una vita nomade. Con una trama avvincente, il libro invita i lettori a riflettere sulla natura dei legami umani e sull’inevitabile relazione con il passato.

La vita on the road di Marianna

Marianna è una figura centrale nel racconto, una donna decisa a rifuggire le complicazioni delle relazioni e degli impegni fissi. La sua scelta di vivere in un furgone camperizzato e di lavorare come stagionale negli alberghi rappresenta un tentativo di liberazione dai pesi del passato. Dopo essersi diplomata, ha intrapreso un viaggio che non avrebbe mai immaginato di durare così a lungo. Con quindici anni di vita nomade alle spalle, è convinta di avere trovato la sua strada: un’esistenza senza radici, in grado di offrire un senso di libertà e sicurezza dalle delusioni passate.

Nel corso di questa vita di fuga, Marianna si è abituata a partire appena avverte un segnale di disagio. Questa filosofia l’ha portata a evitare ogni forma di attaccamento, alimentando un’illusione di indipendenza che sembra soddisfarla. Tuttavia, quando il suo adorato furgone subisce un guasto improvviso, il destino la costringe a fermarsi in un antico borgo sull’Appennino tosco-romagnolo. Qui, in un luogo incantevole e accogliente, la protagonista si ritrova faccia a faccia con le sue paure e le sue emozioni.

La sosta forzata offre a Marianna l’opportunità di lavorare nel ristorante del paese. La sua abilità come cameriera la rende popolare tra i locali, e il titolare Benno si dimostra subito entusiasta della sua presenza. Mentre la routine quotidiana avanza, tra i due scocca una scintilla inaspettata, ma Marianna cerca di soffocare questa attrazione. La convinzione che stabilirsi in quel luogo significherebbe compromettere la sua libertà la spinge nuovamente nella solitudine.

Il richiamo del passato e i legami interrotti

Quando si è immersa nel mondo del borgo, Marianna non può fare a meno di riflettere sulle sue scelte passate e sui legami che ha deciso volontariamente di spezzare. Come sostiene l’autrice, Sabrina Grementieri, è impossibile sfuggire completamente al proprio passato. “No, non credo si possa sfuggire al proprio passato”, afferma l’autrice. “Si può però affrontarlo e accettarlo, e trarre dalle ingiustizie e dalle sofferenze le energie per andare avanti”.

In un’intervista, Grementieri racconta come l’ambientazione abbia influenzato la storia. La scelta di situare la narrazione in un vecchio borgo abbandonato ha permesso di esplorare il fascino di questi luoghi sperduti, dei silenzi e dell’energia che ancora abitano in quel posto. Questo scenario diventa un personaggio a sé stante, un catalizzatore per gli eventi che si sviluppano e per l’evoluzione di Marianna. I suoi ricordi, che credeva sepolti, iniziano a riaffiorare, portando alla luce emozioni che aveva cercato di soffocare.

Anche se la protagonista è decisa a mantenere le distanze, il legame con gli abitanti del borgo e con Benno è difficile da negare. La trama invita a riflettere sulla condizione umana e sull’importanza della connessione con gli altri, un tema universale presente nel romanzo. Grementieri ricorda che “siamo animali sociali,” e che indubbiamente sviluppiamo e perfezioniamo le nostre capacità attraverso le interazioni.

La scrittura come processo creativo

Creare un’opera come “Il sole di sera” non è stato privo di sfide per Sabrina Grementieri. La scrittrice ha dichiarato di aver affrontato un percorso di scrittura complesso, paragonato da lei stessa a un “parto podalico”. Ogni pagina è stata il frutto di una lotta per esprimere le emozioni e le tensioni che l’avevano accompagnata durante la stesura. La sua esperienza negli studi ha accresciuto la sua capacità critico-analitica, rendendo il suo approccio alla scrittura sempre più professionale, ma allo stesso tempo non privo di incertezze.

La reazione emotiva di Marianna verso i paesaggi e i silenzi delle montagne rispecchia il legame profondo dell’autrice con la natura. Grementieri confessa che il suo amore per i viaggi e le esplorazioni si riflette nella vita della sua protagonista. La scrittrice si è impegnata nel trasmettere non solo una storia, ma anche una sensazione di ritorno alle radici, all’importanza di avere un luogo da cui partire e che ci aspetta.

La magia di racconti come “Il sole di sera” sta nella loro capacità di toccare le corde più profonde dei lettori, invitandoli a riflettere sulle proprie scelte e sul significato dei legami nel corso della vita.

Il romanzo di Sabrina Grementieri è un viaggio attraverso l’animo umano e la sua relazione con il passare del tempo, con i ricordi e, soprattutto, con gli altri.

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