Le recenti manifestazioni dei lavoratori del trasporto pubblico locale sono segnate da un nuovo sciopero proclamato dal sindacato Orsa degli autoferrotranvieri. L’evento, che si svolgerà il 5 settembre, coinvolgerà diverse città dell’Isola e del resto d’Italia. I motivi di questa mobilitazione si radicano in una grave situazione di stress lavorativo, aggressioni crescenti e salari insufficienti. L’obiettivo dei lavoratori è far sentire la propria voce riguardo a condizioni che in molti casi risultano insostenibili e per ottenere riconoscimenti adeguati alle loro esigenze.
Le modalità dello sciopero e le fasce di garanzia
Il sindacato Orsa ha stabilito che, in occasione dello sciopero di 24 ore, solo il personale viaggiante garantirà il servizio nelle fasce di garanzia. Nel dettaglio delle modalità operative, il Ctm di Cagliari offrirà copertura dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12.45 alle 14.45 e dalle 18.30 alle 20.30. Per l’Arst, nel settore automobilistico, la protezione è fissata dalle 6 alle 9.30 e dalle 13.30 alle 16.00, mentre nel settore ferroviario è prevista dalle 5.45 alle 8.45 e dalle 12.45 alle 15.45. Anche il settore metro tranviario a Cagliari e a Sassari rispetterà fasce protette, evidenziando un impegno a ridurre i disagi per i passeggeri, seppur in una situazione di tensione e scontro tra sindacati e datori di lavoro.
Le rivendicazioni dei lavoratori: salari e sicurezza
Nel comunicato diffuso dal sindacato Orsa, viene chiarito che i carichi di lavoro stanno aumentando, rendendo le responsabilità sempre più gravose. I lavoratori evidenziano il crescente numero di aggressioni e la precarietà della sicurezza sul posto di lavoro. Inoltre, si segnala come gli stipendi siano stati costantemente impoveriti a seguito di rinnovi contrattuali che non hanno portato concreti miglioramenti economici, nemmeno per compensare l’erosione dei salari dovuta all’inflazione. Il messaggio del sindacato è chiaro: la situazione è diventata insostenibile e richiede interventi immediati per garantire dignità e sicurezza ai lavoratori.
La situazione del fondo nazionale trasporti
Un altro punto cruciale delle rivendicazioni riguarda l’attuale forma di finanziamento del Fondo nazionale trasporti per il TPL. I rappresentanti dei lavoratori denunciano che non è accettabile che un settore strategico per l’Italia, fondamentale per la mobilità della maggior parte della popolazione, non disponga delle risorse necessarie per offrire servizi adeguati e garantire la sicurezza di cittadini e lavoratori. Senza un intervento deciso, si rischia un depauperamento continuo della categoria degli autoferrotramvieri, spinta sempre di più verso un’emergenza occupazionale che potrebbe aggravarsi.
Le manifestazioni e le rivendicazioni dei lavoratori del trasporto pubblico non sono solo una questione locale, ma rispecchiano un problema sistemico che richiede una revisione urgente delle politiche sul trasporto pubblico in tutto il Paese.