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Capoterra: i cittadini protestano contro i disservizi idrici e le bollette elevate di Abbanoa

Capoterra: i cittadini protestano contro i disservizi idrici e le bollette elevate di Abbanoa

A Capoterra, la crisi idrica provoca malcontento tra i cittadini contro Abbanoa, mentre il sindaco Garau attribuisce le colpe alla gestione precedente e promette un miglioramento del servizio.
Capoterra: i cittadini protestano contro i disservizi idrici e le bollette elevate di Abbanoa - Nidi di Sardegna

La situazione idrica a Capoterra si fa sempre più critica, con i cittadini che si mobilitano contro i disservizi del gestore dell’acqua, Abbanoa, e le bollette rincarate che hanno sollevato malcontento e preoccupazione. In questo contesto di polemiche, il sindaco Beniamino Garau risponde alle accuse, sostenendo che le problematiche attuali sono il risultato di una gestione precedente inadeguata e di scelte non ottimali.

la crisi idrica e i disservizi a capoterra

Negli ultimi mesi, la cittadinanza di Capoterra ha affrontato una serie di disservizi idrici che ha aggravato la già difficile situazione. Le tubature della rete idrica, decisamente inadeguate, presentano numerosi problemi di perdite e guasti, creando praticamente una situazione di emergenza. I centralini di Abbanoa sono sottoposti a un carico di segnalazioni che testimoniano la frustrazione dei cittadini, i quali si vedono costretti a rincorrere un servizio essenziale che, paradossalmente, fatica a garantire la continuità dell’erogazione dell’acqua.

Molti residenti sono stati costretti a fare i conti non solo con l’assenza di acqua, ma anche con un aumento delle bollette. Già martoriati da una crisi economica e sociale, i capoterresi si trovano ora a dover fronteggiare costi maggiorati rispetto a quelli sostenuti durante la gestione comunale. Ciò ha innescato un vero e proprio malcontento, sfociato in manifestazioni e richieste di chiarimenti. La situazione è stata amplificata dall’impossibilità di ricevere risposte tempestive e concrete da parte di Abbanoa, creando un clima di impotenza e insoddisfazione tra i cittadini.

le accuse contro la precedente amministrazione

Il sindaco Garau non ha tardato a rispondere alle rimostranze, sottolineando che il passaggio della gestione dell’acqua a Abbanoa non è avvenuto senza difficoltà. Durante il consiglio comunale, il sindaco ha messo in evidenza come la precedente amministrazione abbia contribuito a questa situazione, parlando di una “gestione scellerata” e di un’inerzia rispetto alle possibilità di miglioramento. Garau ha infatti citato le chance di creare un gestore unico locale fino al 2016/17, che non sono state concretizzate, lasciando un’eredità di inefficienze.

Per il sindaco, è fondamentale rendere pubbliche le delibere e le firme che hanno autorizzato il passaggio della gestione dell’acqua, garantendo la trasparenza necessaria per evitare critiche ingiustificate. L’amministrazione attuale ha quindi il dovere di affrontare una situazione complessa creata da chi è venuto prima. L’intento è quello di coinvolgere i cittadini in un processo di recupero della fiducia, utilizzando la comunicazione come strumento di dialogo e, al contempo, di denuncia.

la risposta di garau e il futuro della gestione dell’acqua

Nonostante la situazione critica, il sindaco Garau ha assicurato che non si fermerà di fronte alle difficoltà e continuerà a sollecitare Abbanoa al rispetto degli impegni presi. Il sindaco ha promesso una serie di comunicazioni ufficiali, anche via Pec, per garantire che l’acqua, risorsa fondamentale per la collettività, sia gestita in modo adeguato e senza sprechi.

Capoterra, quindi, si trova in un momento cruciale, dove il dialogo tra amministrazione e cittadini è più che mai necessario. Garau ha invitato tutti a collaborare affinché si possa giungere a una soluzione che migliori la situazione idrica, affrontando in modo diretto le problematiche ma anche diagnosticando il malcontento diffuso. L’acqua è un bene primario che deve essere preservato e gestito con la responsabilità che merita, un tema che sta facendo divampare il dibattito nella comunità. La speranza è che questo sfogo di indignazione possa portare a un cambiamento e a una gestione più efficiente del servizio idrico nel comune.

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