Il 5 ottobre 2024, la mostra “FKING CHANGE così giusto, così sbagliato” chiude il sipario al **Foro Boario di Oristano, ma non senza lasciare un segno profondo nel panorama culturale locale. Con una programmazione artistica continua, il Comune di Oristano annuncia già l’apertura di un’altra esposizione nelle prossime settimane, a testimonianza della vivace scena artistica della città. L’Assessore alla Cultura, Luca Faedda, ha confermato che la nuova mostra sarà curata da Ivo Serafino Fenu e si inserirà nel contesto della rassegna di eventi culturali autunnali.
Un viaggio nell’arte contemporanea
Curata da Chiara Schirru e Ivo Serafino Fenu, la mostra “FKING CHANGE così giusto, così sbagliato” si è sviluppata nell’ambito della **26ª edizione del festival Dromos. Inaugurata il 5 luglio, l’esposizione rimarrà visitabile solo nelle ore mattutine fino alla sua chiusura. L’arte contemporanea, con le sue molteplici forme di espressione, ha trovato un palcoscenico di rilevanza al Foro Boario, dove il pubblico ha potuto esplorare oltre 70 opere provenienti da una selezione di trentadue artisti, sia italiani che internazionali. La mostra ha brillato per la sua varietà, che ha incluso pittura, scultura, installazioni multimediali e performance.
Questa iniziativa ha avuto un impatto notevole sulla comunità, attirando visitatori non solo dall’isola ma anche da altre regioni. Ogni opera esposta ha raccontato storie diverse, riflettendo le complessità della vita moderna e le sfide sociali contemporanee. Il carattere multidimensionale dell’arte presentata ha incoraggiato il dialogo e la riflessione critica da parte del pubblico, rendendo la mostra un focolaio di creatività e innovazione.
Programma di chiusura e performance artistica
Questa sera, la chiusura della mostra si arricchisce di un evento speciale a partire dalle 19:00, con un ingresso completamente gratuito per tutti i visitatori. Il programma include la presentazione del catalogo della mostra e una performance immersiva intitolata “Animulae pendulae”, realizzata dall’artista Mattia Enna. Quest’opera di arte performativa prevede il coinvolgimento diretto del pubblico, che sarà chiamato ad interagire attraverso un rito di purificazione condotto dallo stesso Enna.
La performance si costruisce su un procedimento liturgico-burocratico che prelude alla distribuzione delle animulae pendulae, elementi distintivi dell’installazione di Enna. Questi oggetti, creati con materiali di recupero e artisticamente rivisitati, fungeranno da simboli di condivisione e interazione. La partecipazione attiva del pubblico rappresenta un elemento chiave dell’arte contemporanea, sottolineando l’importanza dell’esperienza collettiva nell’odierno panorama artistico.
L’installazione di Mattia Enna e il suo significato profondo
La grande installazione “Animulae pendulae” ricerca una sinergia tra arte e vita quotidiana, approcciando tematiche legate alla spiritualità e alla formazione di legami sociali. Composta da 23 box in legno di recupero e circa trecento animulae pendulae, l’opera si presenta come un invito a riflettere sulle dinamiche relazionali che intercorrono tra le persone. La struttura dei box, variamente dimensionati e rivestiti di materiali preziosi, suggerisce l’idea di impegno e dedizione nei confronti dell’arte e del suo potere di legare le comunità.
Dalla sua attività di scenografo a quella di artista performativo, Enna utilizza la sua esperienza per interagire con un pubblico sempre più coinvolto. Attraverso una reinterpretazione visiva e simbolica, l’artista cerca di ricucire le fratture sociali e culturali, avvicinando le persone a una comprensione più profonda del loro quotidiano. Le animulae, come intermediari tra il sacro e il profano, diventano mezzi attraverso cui il visitatore può esplorare la propria esistenza e il significato di connessione collettiva.
Artisti e opere in mostra: un respiro internazionale
“FKING CHANGE così giusto, così sbagliato” si è distinta per la qualità e la diversità delle opere esposte, che hanno visto la partecipazione di artisti di fama mondiale. Tra i nomi di spicco figurano personaggi illustri come **Marina Abramović, Damien Hirst e Nan Goldin, tutti con un forte impatto sul panorama artistico contemporaneo. Questo ensemble di talenti ha consentito di ottenere una visione complessiva delle sfide creative odierne, oltre a creare uno spazio di confronto tra distinzione e popolarità.
La mostra è stata possibile grazie alla generosità della Collezione Ogham – Antonio Manca, che ha collaborato in passato con eventi simili. Il sostegno del collezionista Giuseppe Demara ha ulteriormente arricchito il progetto, portando l’arte contemporanea a un pubblico sempre più vasto e diversificato. Attraverso questa esposizione, il Comune di Oristano ha dimostrato di impegnarsi attivamente nel promuovere la cultura e l’arte, contribuendo così a uno sviluppo socioculturale sostenibile e di qualità.