La vicenda che coinvolge Chiara Girello Azzena, ex presidente della onlus Team for Children, solleva interrogativi sul corretto utilizzo dei fondi dedicati ai bambini in difficoltà. Recentemente, la Girello Azzena ha concluso il suo procedimento legale a Padova, dove è stata accusata di appropriazione indebita di somme destinate a iniziative solidali. L’episodio ha avuto ripercussioni nelle comunità che supportano la onlus e ha portato alla luce questioni di trasparenza e responsabilità.
Team for Children e l’evento correre sotto le stelle
Team for Children è un’organizzazione no profit conosciuta nel territorio della Gallura, fondata con l’obiettivo di raccogliere fondi per sostenere i bambini ricoverati presso i reparti di Oncoematologia pediatrica. Uno degli eventi più significativi organizzati dalla onlus è la manifestazione Correre sotto le stelle, che si svolge annualmente ad Olbia. Questa iniziativa non solo coinvolge la comunità locale, ma cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle difficoltà affrontate dai piccoli pazienti e dalle loro famiglie.
Nel corso degli anni, Team for Children ha ottenuto un ampio supporto dalla cittadinanza, contribuendo a raccogliere fondi preziosi per garantire assistenza e conforto ai bambini malati. Tali eventi sono stati fondamentali per creare una rete di solidarietà e per mantenere viva l’attenzione su temi cruciali legati alla salute infantile. Tuttavia, la situazione di Chiara Girello Azzena ha posto un serio freno a questa missione, suscitando preoccupazione e delusione tra i sostenitori di questa causa.
Il caso di appropriazione indebita a padova
Chiara Girello Azzena, gallurese di 65 anni residente a Golfo Aranci, si è trovata coinvolta in un caso giudiziario per appropriazione indebita. Secondo le indagini svolte dalla Guardia di Finanza, che erano originate da un esposto, Azzena avrebbe sottratto circa 187mila euro dai fondi della onlus, destinati ai piccoli pazienti. La somma, pari a circa 100mila euro, è stata successivamente restituita dalla Azzena alla Team for Children, mentre la querela è stata ritirata. Di conseguenza, la Procura di Padova ha dichiarato estinto il reato.
Le accuse nei confronti dell’ex presidente della onlus si sono concentrate su un uso improprio dei fondi, impiegati per spese personali, viaggi e acquisti di beni materiali invece di essere destinati al sostegno dei bambini. La questione ha destato grande scalpore, non solo per l’entità delle somme in gioco, ma anche per le implicazioni morali legate alla distrazione di risorse destinate a una causa così sensibile, quella dei bambini malati di cancro.
Truffa all’Inps e conseguenze legali
Oltre all’accusa di appropriazione indebita, Chiara Girello Azzena ha affrontato anche altre problematiche legali, tra cui una richiesta di patteggiamento per un reato di truffa ai danni dell’Inps. In questo caso, è emerso che Azzena avrebbe ottenuto indebitamente la cassa integrazione per due dipendenti della onlus. Questo aspetto ha ulteriormente alimentato il dibattito sulla gestione e sull’uso dei fondi da parte delle organizzazioni no profit.
La decisione di patteggiare la pena ha portato a una condanna a un anno di reclusione, ma non ha condotto a una soluzione definitiva, dato che il reato di appropriazione indebita è stato archiviato. Nonostante le sue dichiarazioni di innocenza, Azzena è stata al centro di un caso che ha messo in evidenza la necessità di un maggiore controllo e di una più rigorosa vigilanza sulle attività delle organizzazioni che operano nel sociale, per garantire la massima trasparenza e l’integrità nel trattamento delle donazioni destinate a chi è in difficoltà.