Il mondo dell’orticoltura di Isili è in subbuglio per la decisione di interrompere l’erogazione dell’acqua di irrigazione, entro domani. Tale provvedimento mette a serio rischio il lavoro svolto dai coltivatori nel corso dell’attuale stagione. Nonostante la stagione irrigua si concluda il 31 ottobre, il Consorzio di Bonifica ha già inviato avvisi agli operatori invitandoli a effettuare le “ultime adacquate necessarie”, lasciando gli agricoltori profondamente preoccupati.
Un atto dovuto che preoccupa gli agricoltori
La posizione del presidente del Consorzio di Bonifica, Efisio Perra, è chiara: l’interruzione dell’acqua è un “atto dovuto”. Secondo le dichiarazioni di Perra, l’ente sta lavorando incessantemente per trovare soluzioni a questo problema, assicurando il supporto ai coltivatori. Tuttavia, la causa principale di questa decisione è legata a difficoltà tecniche. Infatti, il comparto di Isili dipende dal fiume Flumendosa, il quale ha attualmente un livello elevato, ma il Mulargia, che necessita di un travaso, non garantisce la stessa disponibilità d’acqua. Questo scenario ha origine da difficoltà infrastrutturali che comporteranno una diminuzione della capacità di approvvigionamento idrico.
Le preoccupazioni degli orticoltori locali
Sulla questione si esprime Roberto Pirisi, un agricoltore isileno che denuncia la gravità della situazione. Secondo Pirisi, la chiusura dell’acqua in questo momento critico sarebbe un “disastro totale”. Gli orticoltori si trovano in una fase cruciale della stagione, in cui la raccolta e il guadagno di quest’anno sono direttamente minacciati. Gli operatori chiedono chiarezza e protezioni adeguate, sottolineando che, fino a ora, hanno affrontato solo spese senza benefici tangibili.
Francesco Steri, un altro agricoltore, sostiene che i lavoratori del settore sono stati penalizzati da scelte fatte a loro discapito. Sottolinea che le colture orticole non necessitano di acqua per concimazione in questo periodo, ma hanno bisogno di idratazione per garantire la qualità del prodotto da portare al mercato. Steri ribadisce che anche una piccola quantità di acqua sarebbe sufficiente per affrontare la situazione, considerato che esiste già una turnazione predefinita.
Ritardi che fanno la differenza
L’intera stagione di orticoltura a Isili, già compromessa da un avvio tardivo, ha subito enormi ripercussioni. Gli agricoltori hanno ricevuto l’approvvigionamento d’acqua solo intorno a metà giugno, causando ritardi significativi nelle semine e nelle raccolte. Pirisi fa notare come, in altre parti della Sardegna, le decisioni di razionamento siano arrivate solo ora, mentre a Isili sembra che la chiusura totale dell’acqua sia una decisione definitiva. Questa disparità ha generato un senso di ingiustizia tra i coltivatori locali, che si sentono privati dei diritti fondamentali di accesso all’acqua necessaria per le loro produzioni.
Possibilità future e necessità di attivarsi
Tra le varie soluzioni ventilate, c’è l’idea di attingere dal lago Is Borrocus per risolvere il problema lavorativo degli agricoltori. Tuttavia, questa proposta è rimasta fino ad ora priva di azioni concrete. Perra insiste sulla necessità di agire urgentemente, poiché un ulteriore rinvio nella risoluzione dei problemi legati all’approvvigionamento idrico potrebbe comportare rischi ancor più gravi per l’anno successivo.
Gli agricoltori esprimono la loro determinazione a far valere il loro diritto a lavorare, chiedendo una gestione più efficace della situazione idrica. Steri aggiunge che le aziende agricole non possono essere le sole a sopportare il peso delle decisioni sbagliate, invitando le autorità a prendere in considerazione le necessità del settore.
Il sindaco si mobilita per supportare gli agricoltori
In questo contesto di tensione, anche il sindaco di Isili, Luca Pilia, si schiera al fianco degli orticoltori locali. Attraverso una lettera inviata a tutti gli enti coinvolti, il sindaco esprime la necessità di garantire un prolungamento dell’erogazione dell’acqua, sottolineando l’importanza strategica del comparto per l’economia locale. La mobilitazione del primo cittadino potrebbe rappresentare un passo importante verso la risoluzione delle difficoltà idriche che minacciano la stabilità del settore agricolo isileno.