La politica della continuità territoriale in Sardegna continua a far discutere, sollevando tensioni tra le istituzioni, le opposizioni e gli addetti ai lavori. Le recenti dichiarazioni dell’assessora Barbara Manca, rilasciate in un’intervista, hanno scatenato un acceso dibattito, con l’opposizione che non risparmia critiche e preoccupazioni riguardo alle nuove linee guida in vista dell’implementazione. La questione dei collegamenti con gli scali minori italiani e le tariffe aeree continua a rimanere un nodo centrale, suscitando interrogativi sul futuro dei collegamenti dell’isola.
Le critiche all’assessora Manca
Il malcontento per la nuova proposta di continuità territoriale è palpabile. Ugo Cappellacci, deputato di Forza Italia e responsabile del dipartimento Insularità, ha espresso le sue perplessità riguardo all’operato dell’assessora, sottolineando i segnali di confusione che emergono dalle sue dichiarazioni. In particolare, Cappellacci si è soffermato sul fatto che le scelte politiche sembrano andare nella direzione opposta rispetto a quanto auspicato dai cittadini e dalle categorie interessate. La rinuncia alla continuità 2, che comprende i collegamenti con città strategiche come Bologna, Verona, Torino e Napoli, è vista come una grave mancanza. La richiesta di maggiore chiarezza e di un atteggiamento proattivo per garantire la mobilità dei sardi è un tema ricorrente nelle sue affermazioni. “Lavorano per ampliare la continuità o per azzerarla?” si chiede retoricamente, mettendo in luce un’incertezza che sembra avvolgere l’intero processo di riforma.
Le preoccupazioni degli operatori del settore
Anche la FIAVET, Federazione Italiana Associazioni delle Agenzie di Viaggio, si è espressa con toni critici. Gian Mario Pileri, presidente regionale dell’associazione, ha sottolineato che non è accettabile che la Regione si concentri esclusivamente sui collegamenti con Roma e Milano. Secondo Pileri, i passeggeri sardi si trovano spesso costretti a effettuare scali per raggiungere altre città italiane, limitando di fatto la loro mobilità. La mancanza di lobby politiche in Europa per ottenere concessioni sulla continuità 2 è un altro punto sollevato, segnalando l’urgenza di un’azione concertata per garantire diritti di mobilità adeguati ai cittadini sardi. Oltre a queste preoccupazioni logistiche, i costi dei voli rappresentano un altro aspetto su cui è necessario focalizzarsi. Le tariffe elevate, che quest’estate hanno raggiunto i 456 euro a tratta per i passeggeri non residenti, pongono un freno alla libera circolazione. Pileri ha evidenziato l’importanza di imporre un tetto massimo sui prezzi per i turisti per sostenere l’economia locale.
Il punto di vista della maggioranza
In netto contrasto con le posizioni critiche dell’opposizione e di alcune categorie professionali, Roberto Li Gioi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, ha preso le parti dell’assessora. Secondo Li Gioi, l’assessora Manca sta dimostrando coraggio nell’affrontare la necessità di una riforma significativa della continuità territoriale. La proposta di un nuovo modello, a suo dire, è fondamentale per adeguare la mobilità isolana alle esigenze attuali. Il consigliere ha evidenziato come sia vitale scelte innovative e coraggiose in un contesto che cerca di essere più competitivo. Questa visione si contrappone drasticamente allo scenario dipinto dagli oppositori, accentuando la dicotomia politica che attanaglia la gestione della continuità territoriale in Sardegna.
Le tensioni intorno alla continuità territoriale si fanno sempre più evidenti, rivelando un campo di battaglia che coinvolge non solo le istituzioni ma anche le associazioni di categoria e i cittadini. Con il dibattito che si intensifica, resta da vedere come si evolverà la situazione e quali scelte verranno finalmente messe in atto per garantire una mobilità adeguata e sostenibile per la Sardegna.