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Incendio al Parco di Molentargius: assolto l'87enne Luigi Olla dall'accusa di incendio colposo

Incendio al Parco di Molentargius: assolto l’87enne Luigi Olla dall’accusa di incendio colposo

Luigi Olla, 87 anni, è stato assolto dal Tribunale di Cagliari dalle accuse di incendio colposo legate al rogo nel Parco di Molentargius del maggio 2020, riportando serenità nella comunità.
Incendio al Parco di Molentargius: assolto l'87enne Luigi Olla dall'accusa di incendio colposo - Nidi di Sardegna

L’incendio che nel maggio 2020 ha devastato oltre sette ettari del Parco di Molentargius ha portato a un processo che ha coinvolto Luigi Olla, un pensionato di 87 anni. Le fiamme, che hanno costretto tre famiglie ad evacuare temporaneamente le proprie abitazioni per motivi di sicurezza, non sono state originariamente causate dall’anziano, come accertato dal Tribunale di Cagliari. Con una sentenza pronunziata nella mattinata di ieri, Olla è stato completamente assolto da tutte le accuse, facendo così emergere la verità su un fatto che aveva scosso l’intera comunità.

Il contesto dell’incendio nel Parco di Molentargius

Il Parco di Molentargius, noto per la sua straordinaria biodiversità e i suggestivi paesaggi, è stato teatro di un grave incendio nella primavera del 2020. Questo evento distruttivo ha avuto conseguenze tangibili, non solo per l’ambiente ma anche per le famiglie che vivono nei pressi del parco. Le fiamme, che si sono propagate rapidamente, hanno danneggiato un veicolo e hanno costretto tre famiglie a sgomberare le loro abitazioni, creando un clima di tensione e paura.

Le indagini, che sono seguite all’incendio, hanno rivelato quanto fosse critica e pericolosa la situazione. L’intervento immediato del Corpo forestale è stato decisivo per contenere il rogo e prevenire ulteriori danni. Il pubblico ministero, convinto della responsabilità di Luigi Olla, ha avviato un’inchiesta per far luce sulle circostanze del fatto. Per l’accusa, il pensionato avrebbe agito in modo imprudente, accendendo il fuoco senza aver prima messo in sicurezza l’area circostante, tale da prevenire la propagazione delle fiamme.

Le accuse contro Luigi Olla e la sua difesa

Luigi Olla è stato accusato di incendio colposo, in particolare si sosteneva che l’anziano avesse appiccato il fuoco a vari cespugli e sterpaglie il 27 maggio 2020, senza prendere le necessarie precauzioni. Secondo l’accusa, Olla si sarebbe allontanato dal luogo prima che le fiamme fossero completamente domate, permettendo così al vento di alimentare il fuoco, il quale ha creato minacce dirette per le abitazioni vicine e un rischio significativo per la salute dei residenti.

Durante il processo, l’anziano è stato difeso dall’avvocato Sandro Grimaldi, che ha contestato con fermezza le accuse. La difesa ha presentato prove e argomentazioni, ponendo l’accento sul fatto che non vi erano evidenze dirette che collegassero Olla all’origine dell’incendio. Inoltre, è stata richiesta una perizia che potesse chiarire i dettagli sulle modalità e le cause del rogo. Le indagini del Corpo forestale avevano già indicato diversi fattori che potevano aver contribuito all’evento, ma l’attenzione era stata in gran parte rivolta su Olla a causa della sua posizione vicino al luogo dell’incendio.

La sentenza del Tribunale di Cagliari

Il dibattimento si è concluso senza clamori quando il Tribunale di Cagliari, dopo aver esaminato attentamente le prove, ha assolto Luigi Olla con formula ampia. La decisione è arrivata dopo una serie di deliberazioni e la valutazione della perizia richiesta dal giudice, la quale ha tolto ogni dubbio sulla responsabilità dell’anziano. La sentenza ha chiaramente indicato che non sono emerse prove sufficienti per dimostrare che Olla avesse provocato volontariamente il rogo, né che avesse agito in modo negligente.

Questo verdetto non solo ha restituito la dignità all’87enne, ma ha anche riacceso un dibattito sull’importanza della prevenzione e della gestione degli incendi, soprattutto in aree sensibili come quella del Parco di Molentargius. Data la rilevanza dell’incidente e le sue conseguenze, la sentenza ha contribuito a tranquillizzare i residenti e a riportare un senso di giustizia in una comunità che ha vissuto momenti di grande ansia e preoccupazione.

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