I recenti sviluppi nel settore dell’energia eolica in Sardegna hanno preso una svolta significativa con l’installazione di un misuratore del vento ad alta precisione da parte della Ichnusa Wind Power. Questo strumento è stato posizionato al largo delle coste di Carloforte e Portoscuso, nell’area designata per un ambizioso parco eolico offshore, che promette di generare fino a 500 megawatt di energia. Mentre nella regione si svolgono campagne per raccogliere firme a sostegno di normative contro la speculazione energetica, l’installazione del misuratore mira a fornire dati cruciali sulla sostenibilità del progetto.
L’installazione del misuratore del vento
L’iniziativa della Ichnusa Wind Power è stata comunicata ufficialmente dal consorzio Divento, un collettivo che include anche altre entità coinvolte in progetti di energia eolica offshore per un totale di 3 gigawatt. Il misuratore è stato collocato a circa 45 chilometri dalla costa e avrà il compito di monitorare le condizioni del vento per un periodo di dodici mesi. Secondo Ornella Girosi, portavoce del Comitato No Speculazione Energetica di Carloforte, l’installazione del misuratore rappresenta un passo avanti nel processo di verifica dell’efficacia dell’energia eolica offshore. Tuttavia, ella esprime forti preoccupazioni riguardo all’impatto ambientale e ai rischi per la salute associati al progetto, citando la grandezza delle turbine previste e il numero di fondazioni necessarie. Il progetto prevede 42 turbine alte 285 metri, impegnando un’area di 30 chilometri per 10 e comportando la distruzione del fondale marino e altre conseguenze ambientali.
Il progetto Ichnusa Wind Power
L’idea di un parco eolico offshore nel sud-ovest della Sardegna è emersa per la prima volta nel 2020 e da allora ha fatto importanti progressi nel processo di valutazione. Attualmente, il progetto di Ichnusa Wind Power è considerato il più avanzato tra quelli in fase di valutazione per questa area. Secondo il sindaco di Portoscuso, Ignazio Atzori, non ci sono state nuove informazioni fornite dal Ministero della Transizione Ecologica riguardo al progetto nelle ultime settimane. L’installazione del misuratore può essere vista come una parte di un piano già stabilito per ottenere dati più precisi utili alla progettazione finale. La retrospettiva sul progetto rivela che, sebbene sia l’unico ad essere stato ufficialmente presentato, esistono altri sette progetti in fase di proposta che riguardano la stessa costa, creando preoccupazioni per possibili sovrapposizioni nelle aree di sviluppo.
Le preoccupazioni locali
Le reazioni all’installazione del misuratore e al progetto di parco eolico sono ferventi tra i membri della comunità locale. Persone come Pier Greco, esponente della Piam Tonnare Carloforte, esprimono il timore che l’avanzamento del progetto possa avvenire senza adeguato dialogo e confronto con la comunità. Greco richiama alla memoria eventi passati, come quello legato all’Eurallumina nel 1974, dove la mancanza di considerazione per il territorio portò a conseguenze devastanti per la pesca locale. Il rischio per la salute pubblica e per l’ecosistema marino è un tema centrale nel dibattito attuale. Oltre alle preoccupazioni sui potenziali rilasci di sostanze tossiche, come il bisfenolo A, la questione della salute del tonno rosso e dell’avifauna locale rimane fondamentale e si richiede trasparenza e partecipazione della comunità nelle valutazioni ambientali.
Il posizionamento del misuratore del vento segna un momento cruciale nel dibattito sull’energia eolica in Sardegna, evidenziando la necessità di un equilibrio tra sviluppo energetico e protezione ambientale.