Questa mattina ha preso avvio la seconda edizione del Cammino di Sant’Efisio, un percorso che celebra la figura del Santo Guerriero e il suo legame profondo con la città di Cagliari. La chiesetta di Stampace, simbolo del culto di Sant’Efisio, ha ospitato la benedizione ufficiale impartita da monsignor Mario Ledda, cappellano dell’Arciconfraternita del Gonfalone, dando così inizio a un tragitto che accompagnerà i pellegrini fino a Nora, luogo del martirio di Efisio di Antiochia. Questo cammino non rappresenta solo un itinerario, ma una vera e propria riscoperta di tradizioni spirituali e storiche, progettato nell’ambito dell’iniziativa “Noi camminiamo in Sardegna”, promossa dalla Regione per valorizzare il turismo lento e spirituale.
Il significato del cammino e la sua origine
Il Cammino di Sant’Efisio è intriso di significato storico e culturale per la comunità di Cagliari e per la Sardegna intera. La tradizione narra che il Santo intercedette presso Dio per liberare la città dalla pestilenza, e in un’epoca recente, per proteggerla dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Questi eventi storici, legati indissolubilmente alla figura di Efisio, conferiscono al cammino un valore spirituale rilevante.
L’itinerario, che si snoda attraverso luoghi significativi del territorio, si articola in diverse tappe che offrono la possibilità di esplorare non solo la spiritualità legata al santo, ma anche le bellezze naturali e architettoniche della Sardegna. Il progetto è una risposta alle esigenze di un turismo più sostenibile, che mira a valorizzare la tradizione locale e a rafforzare il legame tra i partecipanti e il territorio.
Il percorso e le tappe della prima giornata
Il cammino è iniziato con la partecipazione di figure istituzionali come l’assessora alla Cultura di Cagliari, Maria Francesca Chiappe, e diversi sindaci dei comuni interessati, tra cui Capoterra, Sarroch, Villa San Pietro e Pula. Questo riflette l’importanza culturale e sociale dell’evento, che coinvolge non solo i pellegrini ma anche le istituzioni locali.
Dopo la benedizione, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di esplorare la storia legata a Sant’Efisio, guidati da esperti, tra cui Paolo Matta, che ha illustrato i luoghi storici. La prima tappa del cammino ha portato i pellegrini a Villa Ballero, seguita da una visita alle saline Conti Vecchi e al centro Fai, luoghi che offrono uno scorcio sulla bellezza naturale e sulla ricchezza culturale della Sardegna.
La giornata si è conclusa a Su Loi, noto crocevia della tradizione, dove si svolge la processione di maggio verso Nora, e presso Casa Spadaccino a Capoterra. Queste tappe non solo arricchiscono l’esperienza dei partecipanti, ma fungono anche da promozione della cultura locale e della storia sarda.
Le previsioni per il proseguimento del cammino
Il viaggio continuerà nei giorni a venire con un programma ricco di eventi e visite a luoghi storici. Domani, i pellegrini inizieranno a camminare alle 8:30, con l’obiettivo di raggiungere la chiesa campestre di Santa Barbara e successivamente attraversare il territorio di Sarroch. Durante questo percorso, sono in programma visite a importanti siti come Villa d’Orri e al nuraghe Antigori, monumenti di grande valore archeologico.
Giovedì si prevede un incontro alla marina di Perd’e Sali, dove il panorama marittimo offrirà una vista mozzafiato. Il cammino si dirigerà verso la chiesetta di San Giorgio, proseguendo verso siti archeologici come Perda de Acutzai e il complesso di Monti Mereu, un punto d’incontro tra i territori di Sarroch, Pula e Villa San Pietro.
Il viaggio si concluderà venerdì con la partenza dalla chiesa romanica di Villa San Pietro e una sosta alla chiesa di San Giovanni Battista, fino a raggiungere Nora, il punto finale del cammino, dove i pellegrini approfondiranno la storia del martirio di Sant’Efisio.
Questa manifestazione non è solo un cammino, ma un viaggio attraverso la storia e la spiritualità sarda, che invita tutti a riscoprire le proprie radici e a vivere un’esperienza di profondo significato collettivo.