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Un caso paradossale: un pensionato sassarese privato della pensione danese per due anni

Un caso paradossale: un pensionato sassarese privato della pensione danese per due anni

Un pensionato sassarese di 85 anni, Piero Marras, ha subito la sospensione della sua pensione danese per errore burocratico, affrontando gravi difficoltà economiche e una lunga battaglia legale per il riconoscimento dei suoi diritti.
Un caso paradossale: un pensionato sassarese privato della pensione danese per due anni - Nidi di Sardegna

Un’inaspettata vicenda ha destato scalpore riguardo a un pensionato sassarese di 85 anni, Piero Marras, il quale ha subito la sospensione del pagamento della sua pensione dalla Danimarca. Questo evento, che si è protratto dal 2021 al 2023, è stato causato dalla convinzione errata dell’Udbetaling Danmark-International Pension, l’equivalente danese dell’INPS, di aver a che fare con un cittadino deceduto. Le implicazioni di questa situazione suscitano interrogativi sulla gestione delle pratiche pensionistiche da parte delle autorità danesi e sulle difficoltà che gli anziani possono affrontare nel tentativo di garantire il proprio sostentamento.

La sospensione della pensione: un errore fatale

Piero Marras ha lavorato per diversi anni in Danimarca come ristoratore, accumulando contributi pensionistici che avrebbero dovuto garantirgli un’indennità adeguata una volta raggiunta l’età della pensione. Tuttavia, dal 2021, i pagamenti sono stati sospesi. L’ente pensionistico danese ha erroneamente registrato il pensionato come deceduto, creando una situazione assurda e incomprensibile per il legittimo beneficiario. La decisione dell’Udbetaling Danmark di non versare i fondi dovuti ha avuto ripercussioni significative sulla vita di Marras, costringendolo a vivere un periodo di grande difficoltà finanziaria.

Per far fronte alla situazione, il pensionato ha richiesto l’assistenza della sua avvocata, Valentina Cari. Quest’ultima ha inviato una lettera dettagliata al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, descrivendo l’accaduto e sottolineando il carattere paradossale di quanto accaduto. La documentazione fornita alla Danimarca, che includeva certificati di esistenza in vita, sembrava non essere stata presa in considerazione durante il processo.

La lotta per il riconoscimento dei diritti pensionistici

La storia di Piero Marras non è solo un caso isolato: rappresenta un problema più ampio legato alla comunicazione e alle pratiche burocratiche tra Stati membri dell’Unione Europea. L’avvocata Cari ha evidenziato come la burocrazia possa complicare la vita di un cittadino, soprattutto quando si tratta di questioni così delicate come la pensione di un anziano. La situazione ha costretto Marras a cercare prestiti e assistenza economica, un’ulteriore fonte di stress e umiliazione per un uomo che cronologicamente si avvicina alla fine della propria carriera.

Marras ha riferito che nel 2021 non ha nemmeno ricevuto il certificato di esistenza in vita, un documento fondamentale per il rinnovo della pensione. La mancanza di comunicazione da parte dell’ente pensionistico ha amplificato i suoi problemi economici, rendendo la sua vita un reale calvario. La vicenda ha sollevato interrogativi sulle procedure adottate dall’Udbetaling Danmark e sulla loro capacità di gestire un sistema pensionistico che dovrebbe garantire sicurezza e stabilità agli anziani.

Le ripercussioni e il riconoscimento parziale

Nonostante l’evidenza della vivente condizione di Piero Marras, l’Udbetaling Danmark ha rilasciato solo un parziale rimborso di 5mila euro, un importo che rappresenta una frazione minima di ciò che realmente gli spetta. Questo pagamento, seppur apprezzato, non risolve la questione principale e non compensa i due anni di mancati versamenti. La situazione di Marras è un chiaro esempio delle complicate interazioni presenti tra istituzioni statali e della difficoltà di ottenere riconoscimenti adeguati per i diritti spettanti ai cittadini.

Il caso ha richiamato l’attenzione sulla necessità di ottimizzare le procedure burocratiche che governano l’erogazione delle pensioni, in particolare per coloro i quali hanno lavorato in più paesi. Le storie di pensionati che si trovano privati dei loro diritti a causa di malintesi burocratici non dovrebbero diventare la norma, ma richiedono piuttosto un intervento incisivo per garantire che episodi simili non si ripetano in futuro.

Mentre Marras continua la sua battaglia legale per dimostrare la sua esistenza e riavere i pagamenti che gli spettano, la sua storia rappresenta più di un semplice errore di registrazione: illustra le sfide che molti anziani affrontano e l’importanza del supporto legale e istituzionale in momenti di vulnerabilità.

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