Alessandro Giuli, attuale ministro della Cultura, ha recentemente superato con successo il suo ultimo esame di carriera accademica all’università La Sapienza di Roma. Con un voto di trenta, Giuli ha messo un importante punto finale alla sua formazione in Filosofia. Tuttavia, la giornata è stata caratterizzata da un cambiamento improvviso dell’orario d’esame, anticipato alle 8 del mattino per motivi legati alla sicurezza, e da proteste da parte di un’organizzazione giovanile comunista che aveva programmato una manifestazione contro la sua presenza in facoltà.
L’esame di Giuli: il contesto e i dettagli
Alessandro Giuli, 49 anni, ha fatto il suo ingresso nell’università all’orario stabilito, assistito dalla consueta auto ministeriale. L’esame, concernente la Teoria delle dottrine teologiche, si è svolto alla presenza del professor Gaetano Lettieri, il quale ha chiarito ai giornalisti che l’anticipo nell’orario è stato una scelta preventiva per garantire l’ordine pubblico. Giuli ha sostenuto l’interrogazione in un’aula della facoltà di Lettere, ma la presenza di eventi di protesta ha influenzato notevolmente le dinamiche della giornata.
Un membro del collettivo comunista Cambiare Rotta e presente in facoltà ha affermato che il corridoio sarebbe stato “off limits” durante l’esame, sottolineando come il personale non avrebbe permesso l’accesso a nessuno. Tuttavia, la preside della facoltà, Arianna Punzi, ha prontamente smentito queste affermazioni, dichiarando che l’esame non si è svolto a porte chiuse e non vi è stata alcuna irregolarità.
Le dichiarazioni del professor Lettieri e la sicurezza
Dopo la conclusione dell’esame, il professor Lettieri ha usato toni decisi nel confermare la regolarità della prova sostenuta da Giuli, ribadendo che l’esame si è svolto in modo chiaro e trasparente. Secondo le sue parole, l’accesso ai membri della facoltà era consentito e la sicurezza era stata garantita dalla presenza di poliziotti, scelta operata in funzione della situazione tesa del momento. Lettieri ha evidenziato l’abilità di Giuli nell’affrontare domande complesse, raccontando così la preparazione del ministro.
Inoltre, ha chiarito che non solo erano presenti due studenti non assistenti durante l’interrogazione, ma che la modifica dell’orario era stata una decisione esclusivamente sua, volta a mantenere un ambiente di lavoro sereno e sicuro per tutti. Il professor Lettieri ha espresso anche la sua intenzione di far discutere la tesi di laurea di Giuli, un lavoro che avrà come tema Costantino, previsto per gennaio 2025.
Le proteste del collettivo Cambiare Rotta
Nonostante Giuli avesse terminato l’esame, un gruppo di circa venti membri del collettivo Cambiare Rotta ha organizzato una protesta di fronte alla sede della facoltà di Lettere. I manifestanti hanno voluto esprimere il loro disappunto nei confronti della visita del ministro della Cultura, sottolineando il significato storico della sede in cui si stavano sviluppando le dinamiche. Un rappresentante del gruppo ha utilizzato un megafono per sottolineare che l’arrivo di Giuli rappresentava una provocazione, considerata la storia dell’istituzione legata a eventi tragici e drammatici.
I manifestanti hanno sventolato uno striscione evidenziando il loro disaccordo nei confronti del ministro: “Giuli lo bocciamo noi! Bocciamo il fascismo e la cultura del precariato. Per una nuova cultura.” Questa manifestazione rappresenta la tensione sociale e politica che circonda attualmente il mondo della cultura e della politica nel paese, manifestando la necessità di un dialogo più profondo e di una maggiore attenzione alle esigenze e alle voci di tutti i membri della società.