Tre studentesse dell’Istituto superiore “G. A. Pischedda” di Bosa prenderanno parte a un’importante manifestazione a Lampedusa in occasione della Giornata della memoria e dell’accoglienza. Questo evento rappresenta un momento cruciale per riflettere sulle vittime dell’immigrazione e si inserisce all’interno della iniziativa internazionale “Protect People not Borders”. La manifestazione, sostenuta dal Comitato 3 ottobre e sotto l’Alto Patronato del Parlamento Europeo, si svolgerà dal 30 settembre al 3 ottobre, riunendo centinaia di studenti e rappresentanti di diverse organizzazioni.
Un’iniziativa per la memoria e l’accoglienza
La Giornata della memoria e dell’accoglienza, che si svolge a Lampedusa, è un’iniziativa che tenta di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi dell’immigrazione e dell’accoglienza, ed è dedicata alla memoria delle vittime dei naufragi nel Mediterraneo. Le alunne Romina Avellino, Carola Irde e Giorgia Piras, insieme alla professoressa suor Francesca Donzelli, parteciperanno a diverse attività progettate per motivare la riflessione e favorire il dialogo tra le nuove generazioni sui temi dell’immigrazione. Quest’anno, oltre a loro, sono attesi oltre 400 studenti e 80 insegnanti da diverse regioni italiane e da altri cinque paesi europei.
Suor Donzelli, che ha coordinato il progetto al fine di facilitare la partecipazione delle studentesse, ha evidenziato come l’istituto sia inserito nella rete degli Istituti Unesco, i quali promuovono attività legate alla pace e all’accoglienza. Durante la manifestazione, gli studenti parteciperanno a laboratori, eventi musicali e teatrali, tutti incentrati sulle tematiche dell’inclusività e dei drammatici eventi migratori che hanno colpito il Mediterraneo.
Attività e coinvolgimento degli studenti
L’11ª edizione di questo evento si presenta come un’importante opportunità per i partecipanti di essere coinvolti in attività che mirano a stimolare il dialogo e la riflessione. I partecipanti alle attività di quest’anno hanno l’opportunità di ascoltare le testimonianze di sopravvissuti ai naufragi e di familiari delle vittime, elementi che ampliano la comprensione del fenomeno migratorio e delle sue implicazioni umane. La marcia della pace, prevista per il termine del programma, simboleggerà l’unione degli studenti e l’impegno verso la costruzione di un futuro migliore.
Tareke Brhane, presidente del Comitato 3 ottobre, ha sottolineato l’importanza di eventi come “Protect People not Borders”, caratterizzati da un forte spirito di solidarietà e scambio. Brhane ha evidenziato come questo incontro rappresenti un’occasione per unire istituti scolastici italiani ed europei, creando uno spazio di confronto che possa portare avanti il dialogo su temi cruciali legati all’accoglienza e alla memoria storica.
Il sostegno e le prospettive future
La manifestazione ha ottenuto un supporto significativo da parte dell’Istituto buddista Italiano Soka Gakkai, attraverso i fondi otto per mille. Questo finanziamento permette di ampliare e migliorare l’esperienza di partecipazione, assicurando la presenza di ONG, associazioni e figure istituzionali, pronte a fornire un contributo alle discussioni e ai laboratori previsti.
Brhane ha espresso fiducia nei risultati che emergeranno da questi giorni di incontro a Lampedusa, dichiarando che “la costante interazione con i giovani è fondamentale per costruire un dialogo profondo e significativo”. La Dott.ssa Donzelli ha sottolineato come il progetto “Semi di Lampedusa” possa ulteriormente alimentare l’impegno degli studenti nella promozione della memoria e della solidarietà.
In queste giornate intensive, il focus sarà sulla creazione di un terreno comune per una nuova generazione consapevole e impegnata, che possa affrontare le sfide dell’immigrazione e della solidarietà con determinazione e creatività. La speranza è che l’eredità di queste esperienze trascenda il contesto dell’evento, ispirando azioni future nei cuori dei partecipanti.