La storia di Rovagnati: da produttore di burro a leader nei salumi italiani

La storia di Rovagnati: dall’innovazione del prosciutto cotto al successo internazionale nel settore dei salumi, guidata dalla visione imprenditoriale di Paolo Rovagnati.

Nel contesto della tradizione gastronomica italiana, la storia di Rovagnati emerge come un esempio di innovazione e di imprenditorialità che ha saputo cogliere le opportunità offerte dal mercato. Fondata nel 1952, l’azienda ha saputo evolvere da un semplice laboratorio di burro e formaggi fino a diventare un leader mondiale nel settore dei salumi. La visione imprenditoriale di Paolo Rovagnati, che ha avuto il coraggio di innovare il prosciutto cotto, ha non solo trasformato il futuro dell’azienda, ma ha anche avuto un impatto significativo sull’intero settore alimentare italiano.

Le origini della rovagnati e le sfide iniziali

Nel 1952, all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, Angelo Ferruccio Rovagnati avvia la sua attività a Biassono, una località della Brianza. Il focus iniziale è sulla produzione di burro e formaggi, destinati alla vendita all’ingrosso. In questo contesto, Paolo, suo figlio, inizia a fare consegne in bicicletta, interagendo con la clientela e raccogliendo informazioni fondamentali sul mercato. La sua osservazione sul settore caseario rivela una forte concorrenza in Lombardia, ma Paolo individua un’interessante opportunità nel mercato dei salumi, un settore meno saturo.

Nonostante il prosciutto crudo fosse già ben affermato, il prosciutto cotto era considerato un prodotto di qualità inferiore. Paolo, spinto dalla sua determinazione e dalla voglia di innovare, decide di puntare sulla qualità. La sua convinzione è che, attraverso ricerche approfondite e un’accurata rivisitazione delle tecniche di lavorazione, si possa realizzare un prosciutto cotto di alta qualità, capace di competere con i prodotti tradizionali provenienti da altre regioni italiane.

La rivoluzione del prosciutto cotto: gran biscotto

Il 1968 rappresenta un momento cruciale per l’azienda, con Paolo che prende le redini della gestione. La nuova direzione intrapresa dal giovane imprenditore porta a una rapida espansione dell’attività. Negli anni ’70, Rovagnati si afferma a livello nazionale, mentre negli anni ’80 l’azienda compie un notevole salto qualitativo. In questo periodo, Paolo lancia sul mercato “il prosciutto cotto perfetto”, ribattezzato Gran Biscotto.

La strategia di marketing adottata è innovativa e audace: il prodotto viene promosso attraverso una campagna pubblicitaria in televisione con la partecipazione di Mike Bongiorno, un’icona della televisione italiana. Questo approccio non solo rende Gran Biscotto un marchio facilmente riconoscibile, ma contribuisce anche a costruire la fiducia dei consumatori. Sotto la guida di Paolo, Rovagnati presenta oltre 20 varianti di prosciutti cotti, distinguendosi così nel mercato grazie a una gamma diversificata e a un’attenzione maniacale per la qualità.

Espansione e internazionalizzazione

Con l’ingresso nel nuovo millennio, l’azienda Rovagnati si prepara per un’ulteriore evoluzione. Sotto la guida degli eredi di Paolo, Ferruccio e Lorenzo, l’azienda non solo continua a incrementare la produzione, ma inizia anche a puntare a obiettivi ambiziosi di espansione internazionale. L’intenzione di esportare la qualità dei salumi italiani si concretizza in diversi Paesi europei e oltre oceano. Con l’apertura di nuovi mercati in Francia, Belgio, Germania, Irlanda e Stati Uniti, Rovagnati si afferma come un brand di riferimento nel settore.

Nel 2020, l’azienda raggiunge un traguardo importante con l’inaugurazione del primo stabilimento produttivo in America, situato a Vineland, nel New Jersey. Questa decisione non rappresenta solo un passo verso l’internazionalizzazione, ma evidenzia anche la volontà del gruppo di investire nel futuro e di rispondere alla crescente domanda di prodotti di alta qualità. Attraverso acquisizioni strategiche, come quelle del marchio di affettatrici Berkel e di Pineider, Rovagnati continua a rafforzare la sua posizione nel mercato nazionale e internazionale, rendendo la sua storia un esempio significativo nel panorama imprenditoriale alimentare.

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