Luca Moro, attaccante della squadra del Sassuolo, ha recentemente condiviso le sue impressioni sulla sua esperienza nel club e sulla vita nella città emiliana. Intervistato da SassuoloChannel, l’atleta ha parlato della sua scelta di trasferirsi in questo comune, evidenziando non solo l’aspetto sportivo ma anche l’impatto che il capitale sociale e culturale ha avuto sul suo inserimento nel team.
Il legame con Sassuolo
Nel suo intervento, Moro ha messo in evidenza quanto si trovi bene a Sassuolo, una città che, pur non essendo molto grande, offre una vivace vita comunitaria: “Ho scelto di vivere qui e posso dire che mi sto godendo ogni momento. Il paese è ricco di eventi e durante il periodo natalizio le piazze si animano di colori e attività. La tranquillità e l’accoglienza locali mi fanno sentire a casa. Per noi calciatori, l’ambiente è ideale per allenarsi e giocare.”
Un aspetto curioso che ha menzionato è stata la sua esperienza di cucina con il compagno Odenthal. “Ho provato a fare i tortellini, un’esperienza sicuramente nuova per me. Non avevo mai fatto la pasta a mano prima, l’avevo sempre vista preparare da mia madre. È stato divertente ed interessante entrare in contatto con una tradizione culinaria così radicata in questa zona,” ha aggiunto Moro, mostrando il suo desiderio di integrarsi appieno.
L’impressione sul Sassuolo Calcio
Moro ha sottolineato quanto sia alta la qualità della squadra, che ha avuto modo di osservare fin dal suo arrivo nel club. “Quando ho iniziato ad allenarmi con la prima squadra ho notato un enorme differenza di livello. Giocatori come Scamacca e Frattesi pongono standard ambiziosi e ho capito subito di trovarmi in un contesto molto diverso rispetto alla mia precedente esperienza in Serie C.”
In particolare, è rimasto colpito dall’infrastruttura del centro sportivo, definendolo “moderno e all’avanguardia” e apprezzando la professionalità del personale. “È una realtà molto più grande di quella in cui ero abituato,” ha dichiarato Moro, rendendo chiaro il significato di un ambiente strutturato e professionale per la crescita individuale e collettiva.
Riflessioni su Berardi e Grosso
Un passaggio importante dell’intervista ha riguardato il capitano Domenico Berardi, considerato da Moro un atleta di straordinario valore. “È un calciatore fantastico e una persona incredibile. Si è adattato alla Serie B, affrontando e superando anche un grave infortunio. Il suo carisma è fondamentale per la squadra, perché mette sempre il gruppo al primo posto e sostiene i suoi compagni.” Questa dichiarazione riflette l’importanza della leadership nel mondo del calcio, dove figure carismatiche possono influenzare positivamente il rendimento collettivo.
Riguardo all’allenatore Fabio Grosso, Moro ha rivelato di conoscerlo già dalle sue esperienze passate. “L’avevo già avuto a Frosinone e conoscevo il suo approccio. Fin dal primo incontro, mi ha assicurato che apprezzava il mio talento e che credeva in me come parte di questo progetto. La sua fiducia è una grande motivazione, e il suo approccio ha contribuito notevolmente al nostro successo, come dimostrato dalla vittoria del campionato con il Frosinone.”
In questo contesto, il giovane attaccante sembra essere intenzionato a sfruttare al meglio l’occasione data, cercando di ripagare la fiducia del suo allenatore e contribuendo alla crescita della squadra.