Il tema della discriminazione nei confronti dei lavoratori disabili sta tornando al centro dell’attenzione, grazie a una recente delibera che ha suscitato polemiche e malcontento. In particolare, Paolo Cugliara, segretario provinciale della Fials, ha messo in evidenza come questa decisione vada a colpire non solo i lavoratori disabili, ma anche coloro che hanno familiari con disabilità. Cugliara ha pubblicato una nota in cui critica apertamente il direttore generale della Asl di Cagliari, Marcello Tidore, per una disposizione ritenuta ingiusta.
La delibera contestata e le sue implicazioni
Il 2 dicembre, Marcello Tidore ha reso noti gli elenchi dei membri degli organi addetti alle visite di accertamento legate alla disabilità. Da quel momento, sono emerse preoccupazioni riguardo a una clausola presente negli allegati. Secondo quanto riportato, i membri che beneficiano della legge 104, che permette loro di avere permessi dal lavoro per assistere familiari con disabilità, possono partecipare alle sedute solo durante il proprio orario di lavoro. Questa limitazione ha sollevato interrogativi e contestazioni.
Cugliara ha evidenziato come questa disposizione risulti palesemente ingiusta. “Coloro che non beneficiano della legge 104 possono svolgere le stesse funzioni anche al di fuori dell’orario di servizio, ottenendo quindi un riconoscimento economico aggiuntivo”, afferma il sindacalista. Layout iniquo che penalizza i dipendenti disabili e i loro familiari, costringendoli a rinunciare a opportunità lavorative che altri possono invece sfruttare senza restrizioni.
La richiesta di revisione delle decisioni
Cugliara ha fatto un appello diretto al direttore generale della Asl, invitandolo a rivedere le decisioni adottate. Nella sua nota, il sindacalista sottolinea che Tidore deve essere consapevole delle normative vigenti riguardanti i diritti dei lavoratori disabili. secondo lui, sarebbe fondamentale garantire pari opportunità a tutti e considerare attentamente le ripercussioni delle decisioni manageriali sulla vita lavorativa delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
La questione non è solo giuridica, ma ha forti implicazioni etiche e sociali. L’atteggiamento della dirigenza pubblica nei confronti dei diritti delle persone disabili può influire profondamente sulla loro vita professionale e, di conseguenza, sul loro benessere generale. La richiesta della Fials rappresenta quindi non solo una protesta contro una specifica delibera, ma anche un’esortazione a rivedere una cultura lavorativa che deve essere più inclusiva e attenta ai bisogni di tutti i dipendenti.
La questione è senz’altro complessa e richiede una risposta pronta da parte della direzione della Asl, affinché venga ripristinato un clima di fiducia e equità nei luoghi di lavoro, dove le politiche devono garantire giustizia per tutti i lavoratori.