La scrittura micenea, spesso vista come strumento economico, rivela molto di più della semplice registrazione di dati. Infatti, partecipando all’evento della lectio di Paolo Sabattini, che si terrà domani a Cagliari, si avrà l’opportunità di esplorare un aspetto affascinante della comunicazione antica e una cultura spesso trascurata. Questo incontro si inserisce nel ciclo di eventi “Dialoghi di Archeologia Architettura Arte e Paesaggio”, curato dai Musei Nazionali sotto la direzione di Maria Antonietta Mongiu e Francesco Muscolino.
La lectio di Paolo Sabattini: un viaggio nella storia della scrittura
L’evento, fissato per le 17 presso la Basilica di San Saturnino a Cagliari, utilizzerà la conferenza di Sabattini come trampolino per una discussione profonda sull’evoluzione della scrittura nel mondo Egeo. Questo ciclo di incontri rappresenta un’importante opportunità per gli appassionati di archeologia, storia e linguistica di avvicinarsi a una realtà che ha plasmato le fondamenta della nostra attuale cultura occidentale. La lectio di domani, intitolata “La scrittura nei palazzi micenei come strumento di amministrazione e memoria”, sarà un’analisi dettagliata delle pratiche scrittorie negli antichi palazzi micenei, e un’ottima occasione per approfondire la comprensione di un’epoca lontana ma cruciale.
Chi è Paolo Sabattini
Il relatore, Paolo Sabattini, è un giovane studioso con origini oristanesi, attualmente impegnato nel dottorato di ricerca in Studi Indoeuropei presso l’Università della California, Los Angeles. Sabattini è anche un membro regolare della Scuola Americana di Studi Classici ad Atene e la sua passione per il greco miceneo e le scritture egee lo ha portato a condurre ricerche all’avanguardia nel campo. Durante la sua lectio, Sabattini presenterà le recenti scoperte che riguardano il panorama delle scritture dell’area egea, aprendo un dialogo su come queste antiche forme di comunicazione abbiano influito sulla società dell’epoca.
L’importanza della scrittura egea nella storia
Il panorama delle scritture egee pre-alfabetiche, tra cui il geroglifico cretese e la Lineare A, rappresenta i primi passi verso la scrittura come la conosciamo oggi. Con l’avvento della Lineare B, utilizzata nel II millennio a.C., si segna una fase decisiva nello sviluppo della linguistica. Questa forma di scrittura, decifrata nel 1952 da Michael Ventris e John Chadwick, ha consentito di accedere a testi micenei, il greco più arcaico a noi noto, presente su tavolette d’argilla rinvenute in situs storici come i palazzi di Cnosso e Pilo. Queste tavolette rivelano come la scrittura fosse fondamentale per l’organizzazione economica e l’amministrazione dei beni materiali, offrendo uno spaccato dettagliato della vita quotidiana e della struttura sociale nel periodo del Bronzo.
Decifrazione della Lineare B e le sue implicazioni
La decifrazione della Lineare B, realizzata senza l’ausilio di testi bilingui, ha avuto un impatto innovativo nello studio del miceneo. Grazie al lavoro di studiosi pionieristici come Alice Kober, Ventris e Chadwick, oggi possiamo interpretare i segni di questa antica scrittura, scoprendo elementi essenziali della lingua micenea, come nomi di località, divinità e pratiche economiche. Parlando delle implicazioni di queste scoperte, Sabattini sottolinea l’importanza di considerare la scrittura non solo come un mezzo, ma come espressione di un’attività umana complessa e quotidiana, che, pur essendo soggetta a errori e variazioni, ci offre un’immagine autentica dell’amministrazione micenea e delle sue dinamiche.
Un’opportunità unica per tutti gli interessati, la lectio di Paolo Sabattini rappresenta non solo un momento di apprendimento, ma anche un invito a riflettere su come la scrittura abbia influenzato le società antiche e continui a farlo nel presente.