Il 20 dicembre 2024 si svolgerà a Portovesme una visita del Dipartimento per le Politiche per le Imprese del Mimit, che si concentrerà sullo stabilimento della Glencore, dove le attività di produzione dello zinco sono attualmente ferme. Questo appuntamento è stato annunciato in seguito all’assemblea della Filctem Cgil della Sardegna sud occidentale, e rappresenta un momento cruciale per il futuro dell’area industriale. Durante questo sopralluogo, si intende valutare le condizioni degli impianti e discutere la possibilità di coinvolgere aziende terze per il rilancio di sezioni della Portovesme srl che al momento sono inattive o sottoutilizzate.
Verifica dello stato degli impianti e studio di fattibilità
Durante la visita al sito della Glencore, si prevede di esaminare in dettaglio le attrezzature e le strutture presenti, al fine di valutare le potenzialità di un rilancio produttivo. Un altro argomento che potrebbe essere affrontato riguarda uno studio di fattibilità relativo alla produzione di litio tramite il riciclo delle batterie moderne. Questa iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di transizione ecologica ed energetica, cercando di ottimizzare l’uso delle risorse e di ridurre l’impatto ambientale delle produzioni tradizionali.
I sindacati, in particolare la Filctem Cgil, auspicano di partecipare attivamente a questa discussione, sottolineando l’importanza di coinvolgere i rappresentanti dei lavoratori nel processo decisionale. L’obiettivo è garantire un’adeguata salvaguardia per le lavoratrici e i lavoratori, sia diretti che indiretti, cercando di proteggere i posti di lavoro esistenti e creare nuove opportunità occupazionali.
La situazione del sito produttivo di San Gavino Monreale
Un altro punto sul quale si concentra l’attenzione è il sito produttivo di San Gavino Monreale. Questo stabilimento è attualmente operante e potrà continuare le proprie attività almeno fino all’inizio dell’estate 2024. La Filctem Cgil ha evidenziato come questo impianto possieda competenze e un’infrastruttura che potrebbero candidarlo come hub europeo per la raffinazione di materie critiche e preziose, come il bismuto. L’importanza di tale ruolo potrebbe contribuire significativamente allo sviluppo economico della zona.
Preoccupazioni per le infrastrutture e la Centrale Enel
Nonostante le aspettative positive, l’assemblea ha manifestato una forte preoccupazione riguardo ai ritardi nelle infrastrutture della zona industriale di Portovesme. Questa situazione è vista come un potenziale freno allo sviluppo delle attività produttive. In aggiunta, l’incertezza riguardo al futuro della Centrale Enel dopo 60 anni di operatività a Portoscuso solleva ulteriori timori. Con il previsto phase-out del carbone, è urgente definire un piano di riconversione che possa evitare un impatto negativo sull’occupazione e sulla comunità locale, un approccio già adottato in altre aree, come avvenuto in Sicilia.
Questa serie di eventi e discussioni rappresentano un momento di svolta per Portovesme e per i suoi lavoratori, inserendosi all’interno di un dibattito più ampio sulle politiche industriali e sull’equilibrio tra sviluppo economico e sostenibilità ambientale.