Arresti in aumento e reati in calo: il bilancio della sicurezza a Milano nel 2024

Il bilancio della sicurezza a Milano per il 2024 evidenzia un aumento degli arresti e una diminuzione dei reati, con l’arrivo di 600 nuovi agenti che promettono un miglioramento della situazione.
Immagine generata con AI

Nella città di Milano, il bilancio della sicurezza per i primi sette mesi del 2024 mostra un quadro complesso. Gli arresti sono in crescita, ma gli indicatori di reato sono in diminuzione, generando un’atmosfera di “moderato ottimismo” per la situazione della sicurezza pubblica. Il Questore Bruno Megale, al comando da poco più di sei mesi, fa notare che saranno presto attivi 600 nuovi operatori delle forze dell’ordine, un fattore che potrebbe contribuire ulteriormente a rafforzare la sicurezza nella metropoli lombarda.

Bilancio positivo per la gestione Megale

Bruno Megale ha preso le redini della polizia di Stato a Milano con un background significativo, avendo ricoperto ruoli importanti nella Digos e nell’Antiterrorismo prima di questa assegnazione. Sin dal suo insediamento, la sua gestione ha affrontato sfide cruciali, come la crescente influenza della criminalità organizzata nel contesto delle tifoserie locali, in particolare quelle dell’Inter e del Milan. Questi temi, che affliggono da tempo la città, sono stati risolti per alcuni versi dietro l’inchiesta “Doppia curva“, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia che ha messo in luce la connessione tra mafia e sport.

Il delitto di Antonio Bellocco, esponente di spicco della ‘ndrangheta, avvenuto all’inizio di settembre, ha fatto emergere ulteriormente la realtà oscura legata al tifo organizzato e ha portato all’arresto di diversi individui legati a questa vicenda. Megale esprime una certa fiducia nei progressi fatti, affermando che le condotte delle due tifoserie hanno mostrato segnali di discontinuità. Questo potrebbe indicare un cambiamento nella cultura delle tifoserie locali, con potenziali ripercussioni positive su altri gruppi ad alto rischio nelle città italiane.

Dati sui Daspo e l’intervento delle forze dell’ordine

L’azione delle forze dell’ordine ha portato a risultati concreti sul piano della repressione della violenza legata al tifo. Fino ad ora, sono stati emessi 127 Daspo specifici per eventi sportivi, a cui si aggiungono altri 150 Daspo contestuali e 122 urbani. Questo insieme di misure preventive ha il fine di contenere la violenza e l’illegalità negli spazi pubblici, mentre 138 Daspo “Willy” si riferiscono anch’essi ad atti di microcriminalità.

L’attività di repressione, unita alle indagini, ha portato anche alla collaborazione da parte di ex membri di gruppi violenti, come dimostrato dal caso di Andrea Beretta, ex capo ultrà, che ha iniziato a collaborare con la giustizia. Questa collaborazione ha già portato al sequestro di un arsenale di armi, inclusi mitra e bombe a mano, accennando a un futuro potenzialmente più sicuro per i cittadini milanesi.

Il futuro della gestione della sicurezza a Milano

Le mosse strategiche messe in atto dalla polizia di Stato e dal Questore Megale sono solo l’inizio di un processo complesso di cambiamento. Gli effetti delle attuali indagini e degli sforzi di repressione potrebbero portare a un’effettiva riduzione della criminalità legata al tifo, creando un ambiente più sicuro anche per gli eventi sportivi. Malgrado il percorso sia ancora lungo e le sfide restino significative, l’incremento degli agenti di polizia potrebbe contribuire a stabilizzare la situazione e a restituire fiducia ai cittadini.

Questo nuovo orientamento non solamente si è proiettato sulle tifoserie di Inter e Milan, ma potrebbe estendersi ad altre comunità sportive in varie città italiane. Con l’auspicio di proseguire lungo questa strada, Milano si prepara così a un cambiamento positivo, attendendo di vedere i risultati delle operazioni già in atto nei prossimi mesi.

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