La notizia ha scosso non solo il mondo della radiofonia, ma anche l’intera comunità milanese. Andrea Piscina, noto ex conduttore dell’emittente Rtl 102.5, è stato riconosciuto colpevole di produzione di materiale pedopornografico e violenza sessuale da parte del giudice per l’udienza preliminare di Milano. Questa sentenza giunge al termine di un processo condotto con rito abbreviato, dopo un arresto avvenuto lo scorso giugno.
I dettagli della sentenza di condanna
La pronuncia del gup ha inflitto al giovane di 25 anni una pena di sei anni di reclusione, inferiore rispetto alla richiesta del pubblico ministero, che aveva chiesto nove anni. La condanna di Piscina deriva da crimini gravissimi: secondo le indagini, il conduttore radiofonico ha approfittato di minori su piattaforme social, utilizzando falsi profili per adescare le vittime. Durante il processo, il gup ha riconosciuto alcune attenuanti generiche al condannato e ha escluso uno dei capi d’imputazione, specificamente quello relativo all’istigazione di due minori.
Il coinvolgimento di Piscina in questa trama di reati sessuali ha portato a molteplici reazioni shock, compresa quella della sua emittente. Rtl 102.5 ha deciso di sospendere in modo precauzionale il suo conduttore dopo aver preso atto delle accuse a suo carico, esprimendo incredulità e sconcerto.
L’ordine delle indagini e la scoperta delle vittime
Le indagini hanno avuto origine nell’estate del 2023, spinto da una denuncia sporta dalla madre di un minorenne. Inizialmente, le autorità avevano identificato una sola vittima, ma successivamente i materiali rinvenuti nei dispositivi di Piscina hanno condotto all’identificazione di altre due minorenni, entrate in contatto con il conduttore grazie alla sua attività di animatore in un club sportivo. Quest’ultimo ha utilizzato vari pseudonimi come “Alessia”, “Anna” e “Sara” per ingannare le sue vittime.
Un episodio particolarmente allarmante si è verificato quando Piscina ha tentato di convincere due minorenni a riprendere altri ragazzi negli spogliatoi della polisportiva. I ragazzi, però, si sono opposti a questa richiesta, una reazione che, sebbene non fosse sufficiente a cambiare l’andamento del processo, ha messo in evidenza la pericolosità delle manovre effettuate dal conduttore.
Il percorso di recupero e le dichiarazioni dell’avvocato
Nonostante la gravità delle sue azioni, Andrea Piscina ha mostrato un segnale di assunzione di responsabilità. Durante le fasi processuali, ha riconosciuto di fronte al giudice la presenza di un disturbo che ha influito sul suo comportamento. Questo aspetto è stato oggetto di commento da parte del suo legale, che ha sottolineato come una parte del recupero includa un percorso che Piscina sta seguendo in carcere.
L’avvocato ha affermato: “La nostra vittoria è che Andrea ha riconosciuto di avere un disturbo e ha intrapreso un percorso di guarigione con il Cipm – Centro Italiano per la Promozione della Mediazione“. Il legale ha anche menzionato la volontà di ottenere un risarcimento per le vittime, segno di un tentativo di riparazione che certo non cancella i danni già causati, ma potrebbe rappresentare un passo verso una possibile redenzione.
L’epilogo di questa vicenda è inquietante e complesso, e la comunità milanese resta in attesa delle conseguenze di una condanna che segna un passo decisivo nel contrasto a fenomeni di abuso e violenza nei confronti dei minori.